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Mercato NBA: Isaiah Thomas-Boston Celtics, c'è aria di reunion

Voci sempre più insistenti suggeriscono che i biancoverdi siano interessati al loro ex numero 4: analizziamo pro e contro di un suo possibile ritorno in Massachusetts.

15.04.2021 19:21

Dopo che questa settimana il contratto di 10 giorni con i New Orleans Pelicans è terminato, Isaiah Thomas è diventato free agent e sta attirando l'interesse di più squadre NBA. Stanto a quanto riportato da Evan Massey di NBA Analysis Network a tenere d'occhio il play ci sarebbero tre squadre in particolare: i Miami Heat, i Milwaukee Bucks ed i Boston Celtics.

Già, tra le squadre rimaste impressionate in positivo da quello che Thomas ha fatto vedere con i New Orleans Pelicans, c'è anche la sua ex squadra, il suo vecchio amore, i Celtics. A Boston Thomas è nei cuori di tutti grazie alle sue tre strepitose stagioni con i biancoverdi, in particolare quella "storica" targata 2016/17 in cui mise a referto una media pazzesca di 28.9 punti a partita, tra infortuni e problemi personali, portando la franchigia fino alle finali della Eastern Conference.

Da quella memorabile stagione però, IT non è stato più lo stesso, disputando un totale di sole 87 partite nelle successive quattro stagioni, con la canotta di cinque squadre diverse. Durante questi anni il GM Danny Ainge ha smentito qualsiasi possibilità di reunion con Thomas, e anche il diretto interessato ha chiuso la porta ad un suo ipotetico ritorno a Boston. 

Ma quali potrebbero essere i pro di un suo possibile ritorno? 

Il fattore più importante per cui Thomas potrebbe dare un grande supporto ai Celtics è la familiarità che ha con l'ambiente e la comprovata esperienza con la squadra e con il sistema di gioco guidato da coach Brad Stevens. L'ex numero 4 ha disputato 3 stagioni in biancoverde con una strepitosa annata da una media impressionante di 28.9 punti e 5.9 assist a partita con il 38% dall'arco. E' stato selezionato per la sua seconda apparizione consecutiva All-Star, è arrivato quinto nella corsa per l'MVP della lega e ha condotto i Celtics alle loro prime finali di Eastern Conference dal 2012.

Ora a quattro anni di distanza dai sui giorni in Massachusetts è chiaro che non potrà tornare a quei livelli anche se, soprattutto per i tifosi di Boston, sognare non costa nulla. Tuttavia considerando anche la produzione che ha avuto la scorsa stagione con i Washington Wizards (12.2 punti, 3.7 assist di media a partita con il 41% da tre in 40 presenze) e le tre partite disputate con New Orleans (7.7 punti a partita, con due delle tre partite in doppia cifra) è evidente che anche dopo un'assenza di 14 mesi dai campi, IT ha ancora quella rapidità e quel tocco che lo hanno reso celebre in NBA

Inoltre i Celtics possono essere considerati la più grande delusione di questa stagione, soprattutto per quanto riguarda i punti in uscita dalla panchina. La second unit dei Celtics è attualmente al penultimo posto nella classifica dei punti realizzati, e a rigor di logica aggiungere un marcatore tramite un affare a basso costorischio è sicuramente da prendere in considerazione (IT firmerebbe inizialmente un contratto di 10 giorni), soprattutto con la postseason che è alle porte.

E quali invece potrebbero essere i contro?

Anche se come detto la sua possibile firma potrebbe avere un impatto economico ed un rischio pari a zero, l'idea di riportare il veterano a Boston potrebbe togliere minuti ai giovani della squadra, in particolare al rookie Payton Pritchard. Finora alla sua prima stagione in NBA, la scelta assoluta numero 26 si sta dimostrando una delle chiamate più interessanti dell'ultimo draft. 

Anche se le sue medie ci parlando di 6.7 punti, 1.8 assist e 2.1 rimbalzi a partita e potrebbero non entusiasmarci più di tanto, a rubare l'occhio è la sua efficienza. Già perchè Pritchard ha delle buonissime percentuali al tiro: il 44.2% dal campo e il 40% da dietro l'arco, ha tutta la fiducia dello staff tecnico e dei suoi fans. Dare minuti a questo giovane è fondamentale per il suo processo di crescita.

A causa della scarsa profondità in backcourt dei C's Payton è riuscito a conquistare tanti minuti (18.7 di media) all'interno delle rotazioni di coach Stevens, di più rispetto all'altro rookie Aaron Nesmith, che ha comunque dimostrato di essere un prospetto interessante da second unit.

Aggiungere un ragazzo come Thomas nel mix potrebbe complicare le cose soprattutto per il 23enne Pritchard, andando di fatto ad ostacolare la sua progressione e il suo sviluppo. Infine riportare il playmaker veterano a Boston potrebbe potenzialmente avere un impatto negativo sull'intesa che si sta costruendo all'interno del gruppo. I Celtics si trovano attualmente nel bel mezzo di una serie di quattro vittorie consecutive e sono usciti con una "W" in sei delle ultime sette uscite.

Considerando tutti questi aspetti e la voce che proviene dai diretti interessati, con tutta onestà, saremmo molto sorpresi di rivedere Thomas con la maglia dei Boston Celtics.

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