Story of the Game

Nessuno può impedirti di essere il più forte... tranne Jordan

"Nonna, pensi che un giorno diventerò il più grande giocatore di basket del mondo?" 

Gabriele Manieri
13.03.2021 17:32

La nostra storia inizia a Leeds, piccolo sobborgo dell'Alabama. Sono gli anni 70. La squadra di calcio del Leeds United ha appena stracciato la Juventus nella finale di Coppa delle Fiere. Questa storia, però, è lontana anni luce e ha tutto un altro sapore. Nella cittadina statunitense un bambino di appena dieci anni gioca a basket nel cortile di casa. Dopo ogni canestro si gira verso la nonna, che lo osserva da circa due ore.

"Nonna, pensi che un giorno diventerò il più grande giocatore di basket del mondo?" 

domandò il bambinetto mettendo a segno un altro canestro

"Certo Charles, se lo vorrai, nessuno potrà impedirtelo"

rispose sorridendo la simpatica nonnina.  

Il bambino della nostra storia è Charles Barkley ed, esattamente 20 anni dopo, ripensa a quanto detto da sua Nonna. Ha chiuso la regular season con 25 punti di media ed è l'MVP del campionato. Ha lasciato Philadelphia alla ricerca di quell'anello che spera di vincere a Phoenix. I Suns quell'anno sono fortissimi, oltre a lui, in squadra, c'è Richard Dumas. Entrambi stanno giocando il loro miglior basket. In transizione sono devastanti e l'abilità di Sir Charles di portare il contropiede è straordinariamente messa in risalto dalla morfologia della squadra.

La finale è contro i Chicago Bulls. La sfida è tra lui e Jordan. Barkley è convinto di poter vincere, basta solo volerlo. Non proprio... i Suns hanno il fattore campo, ma perdono la prima partita. Gara-2 diventa un crocevia e, l'America West Arena che ospita le Finals, ad appena un anno dalla sua costruzione, è un inferno.

Sir Charles è obbligato alla partita perfetta per tenere in vita le speranze dei Suns. Giocherà un gara straordinaria, al limite della perfezione. Chiuderà il primo tempo con 25 punti con 10/14 dal campo, per finire ai quarantotto con 42 punti e 13 rimbalzi. La sua pallacanestro è un mix di tecnica ed atletismo, lotta sotto il ferro come un leone, realizza canestri di una difficoltà unica... ma non basta...

Ironia della sorte il 23 di Chicago realizza lo stesso numero di punti e rimbalzi, ma vince lui, come sempre. Vinceranno i Bulls 4-2, ma è utile solo per le statistiche. Ero un bambino quando trasmisero la partita in televisione e ho potuto apprezzarla veramente solo anni dopo quando l'ho rivista integralmente. Ricordo benissimo, però, quello che disse mio padre:

"Barkley sta giocando in maniera sublime, ma non può vincere, semplicemente perché dall'altra parte c'è Jordan"

Magari la Nonna del piccolo Charles quella frase non l'avrà mai pronunciata. Ma sono sicuro che se potesse tornare indietro la formulerebbe così: Nessuno può impedirti di essere il più forte... tranne Michael Jordan.

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