L’Hack-A-Player, ovvero la pratica di fare fallo lontano dalla palla per mandare in lunetta un tiratore non proprio educatissimo, esiste. Esiste sin da quando Shaquille O’Neal dominava la Lega pur essendone bersaglio, ma in questi ultimi anni quel genio del male di nome Gregg Popovich l’ha riportata in voga, facendone vittime sacrificali gente del calibro di DeAndre Jordan, Dwight Howard, Josh Smith od Andre Drummond.

Una pratica che esiste, quindi, e divide. Sì, divide ed anche parecchio: alcuni sostengono che l’agonismo e la voglia di vincere lo rendano un modo lecito di provare a vincere la partita, altri lo vedono contrario all’etica del gioco. Ma chi avrà ragione?

adams
Come al solito, il commissioner NBA Adam Silver è colui che è incaricato di risolvere tutti i nostri problemi, e ieri ha dichiarato a USA Today che in estate saranno fatte alcune modifiche alla regolamentazione sui falli. Una boccata d’aria fresca per chi, come noi d’altronde, preferisce una partita fluida, già interrotta troppe volte da quegli snervanti spot pubblicitari che fruttano milioni e milioni a questo circo commerciale chiamato National Basketball Association. Una strategia sempre più praticata e vituperata che sarà, finalmente, “emendata” per rendere il tutto più vicino ai valori del gioco, ma soprattutto al piacere del telespettatore.

Siamo stati costretti a prendere una posizione” – ha detto Silver – “L’abbiamo fatto per gli allenatori che comprensibilmente usano ogni tattica a loro disposizione, non solo per vedere una partita più fluida. Girando per la Lega ho sentito opinioni contrastanti, che i giocatori avrebbero dovuto imparare a tirare i liberi, ma ho pensato che – alla fine – siamo anche una Lega d’intrattenimento, e guardare qualcuno che scuote le spalle durante quelle lunghe pause ti fa pensare di dover cambiare qualcosa.”

Le dichiarazioni di Silver non convolano verso un cambiamento assoluto od un divieto, anzi. Suonano come una voglia di modificare le cose di cui – sicuramente – la NBA gioverà. Ad esempio, potrebbe essere negata l’opportunità di saltare sull’avversario durante un tiro libero per mandarlo in lunetta, oppure il fare fallo fuori dal campo quando un giocatore sta battendo una rimessa. Sono cose che vanno contro il gioco vero e necessitano di essere modificate, nonostante l’agonismo, nonostante la voglia di vincere.

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L’idea più sbagliata è quella che si stia andando verso l’eliminazione dei tiri liberi, dei falli di gioco, di un gioco più duro: assolutamente no. Un’altra, ancor più ricorrente, è quella che si stia favorendo chi non sa tirare dalla lunetta: mai pensiero fu più errato.

L’idea verso la quale la Lega sta virando è quella di eliminare le giocate lontano dalla palla, quelle che rendono le situazioni di bonus lunghe come partite intere, lasciando poco spazio al gioco più bello del mondo. Ah, e DeAndre Jordan ed Andre Drummond in lunetta li vedremo ancora! Niente è certo, ma in estate le cose potrebbero cambiare. E voi da che parte state?