Il basket – specialmente quello a stelle e strisce – e la beneficenza hanno spesso incrociato le loro strade. Questa volta, l’intreccio è un po’ più complicato, perché coinvolge anche un Italiano. Sergio Cerbone, infatti, realizza il cosiddetto “American Dream“, quello che apparteneva (o appartiene ancora) un po’ a tutti noi appassionati della palla a spicchi: è stato a contatto con i Golden State Warriors nella stagione del titolo, e ha deciso poi di collezionare la sua esperienza in un libro – “Warrior” – con la prefazione di Flavio Tranquillo. Il tutto, poi, ha anche uno scopo benefico, che potrete conoscere leggendo l’intervista che Sergio ci ha rilasciato.

Ciao Sergio, prima di tutto, direi di presentarti brevemente. Chi è Sergio Cerbone?
Sergio è un ragazzo che voleva trasferirsi negli Stati Uniti e che nel 2013 è riuscito in questo suo obiettivo di vita personale.

Come sei riuscito ad arrivare negli States ed entrare in contatto con il magico mondo della NBA, più precisamente con i Golden State Warriors?
Sono stato fortunato nel trovare un lavoro a San Francisco. Poi, da appassionato di basket, dopo aver visto una partita dei Warriors dal vivo, ho capito che volevo seguire e raccontare l’NBA agli altri. Così da giornalista freelance, ho cominciato a seguire i Warriors.

Come è nata l’idea di scrivere un libro su questa tua avventura?
Golden State domina gara-3 della finale della Western Conference del 2015 contro gli Houston Rockets, così penso: “Caspita seguo i Warriors da nemmeno un anno e sono a un passo dall’andare in finale e con ottime chance di vincerla”. È in quel momento che ho avuto la sensazione di stare vivendo qualcosa di storico (i Warriors non vincevano un titolo da 40 anni). Questa, insieme al mio trasferimento in America, era una storia troppo particolare e così ho voluto raccontarla e scrivere un libro.

La prefazione del libro è affidata a “The Voice“, Flavio Tranquillo. Com’è stato stare in contatto con una personalità di tal calibro?
Flavio lo conosco da tanti anni. Gli gestisco il suo sito internet. Volevo avere una firma importante per rendere ancora piu’ prezioso il mio libro. Poi ho rivisto Flavio alle Finals 2015, abbiamo vissuto insieme alcuni momenti prima e dopo le partite tra Warriors e Cavs, quindi ci tenevo anche per questo ad avere “The Voice” sulla copertina del mio libro.

SergioQuali sono le cose che ti hanno più colpito vivendo nel microcosmo di una franchigia NBA?
L’organizzazione, l’attenzione ai dettagli, il professionismo alla massima esponenza. Le squadre NBA sono delle vere e proprie aziende.

Da uno che ha vissuto a stretto contatto con i giocatori, come sono realmente Steph Curry & Co. nella vita di tutti i giorni? Qualche aneddoto in particolare?
Steph è un ragazzo meraviglioso, disponibilissimo con tutti ed è tutto tranne che una superstar montata. È raro vedere un ragazzo così nell’NBA. Il merito è della famiglia, che lo ha cresciuto con principi sanissimi e che lo segue sempre nelle partite in casa e fuori casa. Il suo riscaldamento prima delle partite è un autentico spettacolo, tant’è che Golden State sta pensando di far entrare i propri tifosi un po’ prima alla Oracle Arena, proprio per non far perdere loro nemmeno un minuto. Curry finisce il riscaldamento con un tiro dal tunnel degli spogliatoi, un tiro dal coefficiente di difficoltà elevatissimo, ma non l’ho mai visto sbagliare dopo il terzo o quarto tentativo.

Seguirai gli Warriors anche quest’anno? Cosa e pensi di questa stagione?
Sì, sto seguendo i Warriors anche quest’anno. Come si fa a perdersi uno spettacolo così?! Sono partiti fortissimo, contro ogni previsione di chi diceva che ormai erano appagati dal successo della scorsa stagione. Sinceramente, ne sono stupito io quanto gli addetti ai lavori, soprattutto in considerazione che Steve Kerr non siede in panchina. Il merito è, neanche a dirlo, del numero 30, che quest’anno ha fatto un ulteriore salto di qualità, migliorando alcuni aspetti di gioco personale e portando da 23 a 32 punti il suo bottino di punti a partita.

Questo libro ha anche uno scopo benefico. Quale?
Quando ho finito di scriverlo ho voluto affidargli anche uno scopo benefico, così parte del ricavato andrà a Slums Dunk, una bella organizzazione che aiuta i bambini poveri dell’Africa, costruendo strutture sportive, coinvolgendo i bambini con la pallacanestro, ma soprattutto facendoli studiare.

Dove si potrà acquistare il tuo libro?
Il libro e’ acquistabile su Amazon
 o su IBS 
Per seguire Sergio e i suoi racconti sui Warriors e sul suo libro, seguitelo sulla pagina Facebook  o sul suo Twitter. Qui, invece, potrete informarvi su Slums Dunk e le sue attività: http://www.slumsdunk.org/?page_id=865