Per Stan Van Gundy c’è chi dice di voler vincere, e c’è chi vuole vincere davvero: uno di questi, secondo lui, è Andre Drummond. Il centro dei Pistons ha scelto, strategicamente, di chiudere in maniera negativa le negoziazioni per l’estensione del contratto e sarà, al termine di questa stagione, unrestricted free agent.

Il nuovo massimo salariale da 120 milioni di dollari per 5 anni promesso da Van Gundy, potrebbe già essere messo nero su bianco il 2 novembre, ma un eventuale accordo immediato tra le parti vanificherebbe l’operazione di potenziamento dei Pistons, andando ad influire troppo pesantemente sul salary-cap e impedendo così l’arrivo di giocatori importanti.

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La decisione, quindi, è tutta a favore della sua franchigia, poiché rinnovando a luglio, Drummond consentirà ai Pistons di avere maggiore flessibilità salariale in fase di negoziazione nella prossima finestra di mercato, permettendole di andare a prendere un altro big, possibilmente con la B maiuscola. Un gentlemen agreement sulla parola tra il proprietario e il centro, destinato a divenire uomo simbolo di Detroit, ma che tuttavia ha bisogno di garanzie tecniche che gli diano la possibilità di giocare per il titolo.

“Andre vuole rimanere a Detroit ma si sta muovendo nel bene della sua franchigia e per raggiungere con noi l’obiettivo che ha in carriera, cioè vincere dei titoli. La sua decisione consentirà ai Pistons di diventare veramente grandi, poiché ci sarà spazio salariale per arrivare a uno due uomini che possono colmare il gap che c’è adesso con le franchigie più forti della Lega.” ha affermato Stan Van Gundy, forte di un accordo verbale con il giocatore.

Drummond ha ricalcato le orme di Kawhi Leonard, che ha seguito lo stesso percorso quest’anno: contratto firmato a luglio al massimo salariale con gli Spurs che hanno quindi beneficiato di una flessibilità salariale tale da poter arrivare addirittura a LaMarcus Aldridge, la preda più ambita dell’ultima finestra di mercato.