NEW ORLEANS – La notizia del giorno è che Nate Robinson è vicino alla firma con i New Orleans Pelicans. Secondo Marc Stein di ESPN, il playmaker ex Clippers è prossimo ad un accordo con la squadra di coach Alvin Gentry e pare che il giocatore firmerebbe un contratto da veterano e quindi al minimo salariale.

I Pelicans sono molto attivi sul mercato e negli ultimi giorni sono riusciti a firmare anche Bo Mc Calebb, playmaker pure lui, ex Mens Sana Siena; ma perché questi due movimenti in entrata? E perché entrambi nello stesso ruolo? Il General Manager Dell Demps si è trovato a corto di guardie con l’inizio della stagione regolare ormai alle porte.

Nate Robinson pensache gli arbitri

Jrue Holiday, playmaker titolare della squadra, è ancora alle prese con il recupero dalla frattura da stress alla tibia, infortunio che l’anno scorso lo ha costretto a saltare metà dell’intera stagione; coach Gentry vuole essere certo del suo pieno recupero e non forzerà la mano per quanto riguarda il suo impiego. Alcune voci ci riferiscono che Holiday potrebbe avere un minutaggio ridotto dal suo rientro fino addirittura al mese di gennaio. Precauzione insomma, e non poca.

L’altro playmaker, Norris Cole, due volte campione NBA con i Miami Heat di Lebron James, starà fuori almeno 6-7 settimane per colpa di una distorsione alla caviglia in una recente partita di preseason. Certamente in quel ruolo si potrebbe adattare Tyreke Evans, data la sua duttilità e l’alto numero di assist serviti nella scorsa stagione, ma comunque sarebbe un giocatore adattato.

Nate-Robinson-Denver-Nuggets

Ed ecco allora il GM correre ai ripari. Il reparto guardie adesso è sistemato anche se per Nate Robinson manca ancora l’ufficialità (New Orleans prima di firmarlo deve tagliare un altro giocatore del roster).

Ma che apporto può dare “Krypto-Nate” alla franchigia, dove l’autobus è chiaramente guidato dal quel fenomeno assoluto di Anthony Davis? Robinson di certo porta con sé i suoi 31 anni, la sua eccellente elevazione e i suoi 11,1 punti di media nel corso di 10 anni di carriera con ben sette squadre diverse; con il 42,3% dal campo e il 36% da dietro l’arco che sono statistiche rispettabili se rapportate ai minuti in cui il ragazzo veniva utilizzato.

Ma che ricordi abbiamo dell’ultimo Nate?

Non proprio simili al video di cui sopra ai tempi dei Chicago Bulls. L’ultimo Nate è quello dei due contratti di 10 giorni con i Los Angeles Clippers e le nove presenze totali con Chris Paul e compagni, rinunciando dopo la scadenza del breve contratto. Ah, e non dimentichiamo che prima dei Clips era stato tagliato dai Denver Nuggets, due giorni dopo essere tornato dall’esperienza a Boston.

Un giocatore controverso il buon Nate, uno che può “accendersi” ed andare “on fire” per svariati minuti e cambiarti la partita con giocate strabilianti. Lo stesso, però, in grado di raffreddarsi improvvisamente e di non contribuire per nulla alla causa risultando quasi un fattore negativo per i compagni. Nate è così, prendere o lasciare.

E chissà chi avranno preso i Pelicans? Dottor Jekyll o Mr. Hide? Presto lo scopriremo…. 

 

Niccolò Pascale