Che Miami, New York e San Antonio siano le destinazioni più gradite a Kyrie Irving è ormai noto a tutti, ma è tutt’altro che scontato per il noto Uncle Drew raggiungere una di queste mete.
Detto e visto che, per ora, le franchigie più desiderate da Irving non stanno facendo grandi passi avanti affinché la guardia venticinquenne australiana possa raggiungerle, ecco allora che altre piste cercano di rendersi più calde ed appetibili alla causa dell’ex Blue Devils, al fine di consacrarsi come definitivo giocatore franchigia.
Alla fila delle pretendenti vanno quindi ad aggiungersi anche i Detroit Pistons. Ma non trattenete il respiro. L’arrivo della guardia a Motor City è tutto da vedere e da analizzare. Una cosa è certa: dopo una stagione praticamente fallimentare qualcosa a Detroit verrà cambiato, come avevamo sottolineato in uno dei nostri articoli qualche giorno fa (clicca qui).
Mostrare un interesse è molto semplice, ma imbastire una trade che possa attirare l’attenzione della caotica dirigenza dei Cavs risulta invece essere una missione assai ardua. Dopo le dichiarazioni di Stan Van Gundy siamo però sicuri che a Detroit faranno tutto il possibile per ottenere la star di Melbourne. Nelle sue recenti dichiarazioni Gundy, infatti, ha dichiarato che:
“Le dirigenze delle due franchigie stanno parlando seriamente di una possibile trade che coinvolga Irving”
Analizzando anche quelle che sono state le parole di Jeff Bower, GM di Detroit, è ovvio pensare che uno degli elementi coinvolti nell’ipotetica trade possa essere Andre Drummomd. Bower, finita la stagione 2016/2017, ha infatti definito la stagione di Drummond come una stagione in netto calo fisico e tecnico.
Nella passata stagione infatti Drummond ha raccolto il minimo dei rimbalzi offensivi in una stagione, sin da quando è entrato nella lega. Inoltre i punti messi a referto sono scesi, così come le drammatiche percentuali dalla linea della carità (38%) a cui ormai siamo quasi abituati, tanto da non farci più caso. Tutti da Drummond si aspettavano un miglioramento, figuriamoci chi gli aveva concesso un contratto da 130 milioni di dollari netti in 5 stagioni.
Un altro giocatore che potrebbe essere coinvolto nella trade è Reggie Jackson, il quale non ha sicuramente dimostrato di avere quella leadership e quella maturità che gli consentirebbero di prendere in mano la regia dei Pistons. La dirigenza di Detroit aveva ritenuto possibile tutto questo nel momento in cui RJ approdò in Michigan 2 estati fa, ma ad oggi le prestazioni e i comportamenti in campo e fuori dell’ex OKC sono stati a dir poco deludenti.
Dall’altra parte, invece, per far “quadrare i conti”, i Cavaliers potrebbero mettere sul piatto Tristan Thompson, piuttosto deludente nelle ultime Finals contro i Golden State Warriors. Jackson e Drummomd, se sommati i loro salari, guadagnano infatti la bellezza di 40 milioni di dollari, mentre Irving “solo” circa 17$. I Pistons potrebbero poi aggiungere uno Stanley Johnson, ormai stanco dei pochi minuti concessi da Gundy, o qualche scelta futura al Draft.
A Cleveland non avrebbero mai voluto rivivere un momento come questo, ma ormai l’addio di Irving, a meno di clamorosi dietrofront, sembra imminente. L’unico vantaggio della dirigenza è quella di poter aspettare, valutando la migliore opzione possibile, e, se nulla dovesse accadere, aspettare anche un possibile scambio a febbraio.
La trade con i Pistons è ancora acerba ma, ascoltando appunto il coach dei Detroit Pistons, Stan Van Gundy, i tempi potrebbero presto diventare maturi?