Nel mondo della NBA, coloro che alla veneranda età di 39 anni possono rendersi ancora utili, sono pochi. Non stiamo parlando di Manu, ma di colui che fra pochi giorni compirà, come Ginobili, 40 anni: Jason Terry.
Fra i Free Agent di questa estate, se non ve ne eravate accorti, una scusa più che plausibile, c’è stato anche il sesto uomo dell’anno, nel lontano 2009, Terry. Per ora non c’è ancora nulla di ufficiale, ma tutti coloro che orbitano attorno alla galassia Bucks, sono più che certi che The Jet firmerà presto il contratto con la medesima franchigia della stagione passata. Se si pensa, inoltre, che Terry firmerà, così come ci si aspetta, un contratto al minimo salariale, ciò potrebbe rendere la sua firma e la sua volontà di continuare, ancor più dolce e motivante per tutti i Bucks.
La sua firma, potrebbe essere una degli avvenimenti più sottovalutati da tutti i media, ma Jason Kidd, ex compagno di Dallas per 4 stagioni, fra cui quella del 2011, sa che la mentalità ed il carisma di Terry all’interno dello spogliatoio, sono caratteristiche fondamentali per i giovani Bucks, che dovranno sicuramente fare un salto di qualità nella prossima stagione.
Le affinità tra i due Jason aiuterebbero sicuramente la squadra ad assimilare tutto il carattere ed il gioco espresso da Kidd, per fare in modo che questi giovani Bucks, possano diventare veramente una squadra “pericolosa” nella arida Eastern Conference. Certamente, l’aiuto effettivo e meramente statistico da parte di Terry per la sua più che probabile prossima stagione conta il giusto.
La stagione passata, infatti, Terry ha realizzato 4.1 punti, 1.3 assist e 1.2 rimbalzi a gara. Cifre assai modeste, ancor di più se si considera il minutaggio medio: 18.4 minuti per partita. Ma, considerando l’importanza nascosta di Terry, possiamo dire che quei 18 minuti e spiccioli a partita non fanno che bene alla squadra, spronandola a dare il massimo e facendola maturare. Chi infatti può ritirarsi dalle battaglie della NBA, quando in squadra si ha un quarantenne che ancora dà il tutto per tutto per vincere e competere?
Il potenziale rinnovo di Terry, inoltre, sarebbe importante per tanti altri giocatori, nello specifico e nella crescita individuale, dei Milwaukee Bucks. Tirando ancora con oltre il 40% da tre, Terry potrebbe rivelarsi come il giusto mentore per Gianis Antetokounmpo, il quale, qualora dovesse implementare al suo bagaglio cestistico il playmaking di Kidd ed il tiro di Terry, diventerebbe, certamente, un definitivo MVP NBA.
Ora tutto sta nella decisione del “Jet”, che potrà in parte guidare, forse per l’ultima volta, i Bucks verso uno splendido viaggio.