Sale la febbre per l’uscita, prevista per il 19 settembre su tutte le piattaforme, dell’attesissimo NBA 2K18. La saga di NBA 2K, universalmente riconosciuta come il miglior gioco sportivo da anni, delizia i gamers amanti della palla a spicchi di tutto il mondo dal lontano 1999 ed ogni anno è andata migliorandosi esponenzialmente, assurgendo a punto di riferimento per ogni videogioco sportivo e copiata (male) anche da titoli più blasonati e venduti: vi dice qualcosa il famoso Journey di FIFA 17? Non è forse una replica (a mio parere parecchio limitata) della sezione MyPlayer di NBA 2K?
La grande forza di NBA 2K, la certezza di un prodotto vincente, è nella passione degli sviluppatori che implementano anno dopo anno le varie sezioni del gioco senza perdere di vista le opinioni e le cosiddette wishlist (liste dei desiderata) che i milioni di appassionati stilano durante l’anno precedente, richiedendole per il titolo successivo, venendo spesso accontentati.
Il percorso intrapreso dalla Visual Concepts, sviluppatore del motore grafico, ha portato il gioco ad un livello di simulazione e di grafica semplicemente spaventose, annichilendo la concorrenza con l’aiuto dei tanti protagonisti, allenatori e giocatori NBA che sono loro stessi appassionati e di conseguenza interessati a che il prodotto sia il più possibile realistico, divertente e godibile.
NBA 2K18 non stanca i fans più affamati: vuoi diventare una stella del firmamento NBA? La modalità “MyPlayer” ti consentirà di farlo: una storia avvincente che dal prossimo titolo, secondo svariati rumors, partirà dal college non come semplice introduzione, ma proprio come parte del “viaggio” che ti condurrà al draft, ai primi approcci con la Summer League, fino a confrontarti con le stelle del basket a stelle e strisce.
La 2K Sports verrà inoltre incontro alle richieste di maggiore caratterizzazione dell’atleta, dando la possibilità di personalizzare, oltre al vestiario, anche il taglio di capelli e i tatuaggi, che potranno essere caricati tramite server direttamente sulla piattaforma: una vera manna per chi ama cimentarsi anche nei devastanti tre-contro-tre nei playground del “MyPark”, modalità amatissima ma ancora tenuta in gran segreto dagli sviluppatori.
Una sezione che di certo verrà ristrutturata e portata a un livello superiore sarà il “MyGM”: la possibilità di gestire ogni sfaccettatura di una franchigia essendone di fatto il General Manager è già dal 2017 la migliore simulazione NBA esistente nel globo, ma sembrerebbe che nel 2018 anch’essa avrà maggiore interazione con i giocatori, con lo staff, con uno storyboard simile a quello già presente nel “MyPlayer” e con la possibilità, arrivati ad un certo livello di reputazione (e stipendio) di diventarne letteralmente il proprietario.
A livello di resa grafica, le prime immagini di NBA 2K18 lasciano senza fiato: il motore grafico, che per l’ultimo anno non supporterà il 4K né la Virtual Reality, lascia a bocca aperta in quanto a realismo e definizione: i movimenti per intenderci, come da tradizione, verranno portati alla perfezione grazie alla motion capture: molti atleti NBA (James Harden, Paul George, Karl-Anthony Towns, Aaron Gordon, Zach Lavine e una miriade di altri) sono stati coinvolti in maniera diretta nella realizzazione delle movenze, dei cross-over, delle esitazioni e delle schiacciate, dei movimenti in post fino ad arrivare alle esultanze, ai rituali pre-partita e tanto altro ancora.
In tutto questo bendiddio c’è solo un dubbio che fa sorridere: Shaquille O’Neal sarà il nuovo atleta di copertina della “Legend Edition” mentre l’atleta di punta per la versione “normale” è un certo Kyrie Irving, con tanto di maglia dei Cavs numero 2: scommettiamo che da qui a settembre, magari per la gioia dei New York Knicks (ecco un’articolo a riguardo), saranno costretti a cambiarla?