La musica potrebbe risuonare per gli Utah Jazz

Simone Romani
30.12.2017 11:30
Si sente una musica diversa per gli Utah Jazz. Il loro mese di dicembre è stato tanto brutto, quanto pieno di speranza ed ambizioni per l'anno nuovo. Manca una sola partita per chiudere l'anno, e gli Utah Jazz ospiteranno nel Vivint Smart Home Arena i Cleveland Cavaliers di Lebron James. Nonostante alcune vittorie incoraggianti, il parziale degli Utah Jazz in questo mese è di un misero 4-10, che li porta non oltre il 10° posto nella Western Conference con il record complessivo di 15-21. E' chiaro a tutti che non erano queste le aspettative, trovando vari dissensi e soprattutto molte critiche. In poche parole il mese festivo degli Utah Jazz non è stato pieno di regali. Ciò che preoccupa veramente però non è tanto la quantità di sconfitte, ma come alcune di esse siano arrivate. In molti casi le partite della franchigia di Salt Lake City si sono concluse con dei margini abissali, mostrando una squadra molto sfocata e priva di energia. Si può pensare che sia anche normale quando giochi molte partite in poco tempo e con avversari di livello come Golden State Warriors, San Antonio Spurs e Houston Rockets. Ma è anche rilevante il fatto che gli Utah Jazz non sono la squadra che si era immaginata ad inizio stagione (nonostante l'addio di Gordon Hayward). L'unica ancora di salvezza sembra essere la partita contro i Cleveland Cavaliers, per dare una scossa e concludere al meglio l'annata 2017 che ha regalato a Utah l'approdo ai playoffs, con l'augurio di poter strappare il pass anche nel 2018. Lo sanno gli Utah Jazz e lo sa Salt Lake City che sicuramente risponderà presente a questa chiamata, anche perchè in caso di sconfitta gli Utah Jazz si troverebbero con une media di vittorie inferiore al 50% che renderebbe la risalita ancora più dura. Il problema principale ora è la condizione mentale che assale gli Utah Jazz. Non è facile risollevarsi dopo aver perso 10 delle ultime 12 partite giocate. E pensare che da febbraio, anche se il calendario in parte è a loro favore, gli Utah Jazz saranno costretti ad una tremenda e frenetica corsa per recuperare terreno, che non rende di certo il morale migliore. Ma grazie ad interpreti come Donovan Mitchell (uno dei migliori rookie della stagione), Ricky Rubio e Rudy Gobert, il ritmo funk degli Utah Jazz potrebbe risuonare forte e chiaro. Forse non in questa stagione, che per forza di cose ha preso una certa piega, ma sicuramente in prospettiva questi Utah Jazz ci faranno muovere a ritmo di musica. 

Commenti

I SIGNORI DELLA NBA: Derek Fisher
Chris Paul e l'affetto per il nonno: un punto per ogni anno di vita!