Come speso accade in NBA, i giorni che seguono una trade importante quanto quella appena avvenuta tra Cavaliers e Boston, sono un susseguirsi di retroscena di mercato e, per dirla alla americana, di What if. Fra questi, alcuni vedevano Kyrie Irving compagno di squadra addirittura di Giannis Antetokounmpo.
Sembra infatti che i Milwaukee Bucks, per accaparrarsi le prestazioni del 25enne playmaker, avrebbero offerto Kris Middleton e niente meno che il Rookie of the Year della passata stagione Malcom Brogdon. Il prodotto di Virginia avrebbe giovato molto alla difesa dei Cavs, ma non avrebbe invece rafforzato l’attacco, poiché non è (ancora) un realizzatore all’altezza di Irving o di Thomas, che non a caso è finito alla corte del Re.
Lo scambio avvenuto con Boston è infatti migliore di quello offerto dai Bucks, poiché giova sia all’attacco (grazie a Thomas), sia alla difesa (grazie a Crowford).
Se per Cleveland la trade con i Bucks non avrebbe portato grossi vantaggi, per Milwaukee sarebbe stato tutto un altro discorso. Avere infatti nello stesso quintetto sia Irving sia Antetokounmpo avrebbe reso i Bucks una squadra che poteva porsi come obiettivo la finale di conference.
Non solo Bucks. Un altro retroscena di mercato vede protagonisti niente meno che i Golden State Warriors, ai quali il GM dei Cavs Koby Altman avrebbe proposto Irving in cambio di Klay Thompson. Offerta che però è stata rispedita al mittente dai californiani, poiché sicuramente consapevoli che riuscire a far convivere attaccanti del calibro di Irving, Curry e Durant sarebbe stato se non impossibile, molto difficile.
Per i Cavs, però, avere in squadra un tiratore come Thompson sarebbe stato molto utile. Klay avrebbe infatti saputo finalizzare i numerosi passaggi di LeBron James più efficentemente rispetto a quanto fatto fin’ora da JR Smith o Kyle Korver.
In conclusione, sebbene i retroscena di mercato siano interessanti, non si devono ingigantire, ma vanno presi come dei normalissimi rumors. Poichè rimuginando sul passato e sui suoi “se” e “ma” non si combina nulla… o meglio la storia non si fa!