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Conosciamo meglio i nuovi Timberwolves: quale futuro?

Un cambiamento radicale (con spostamento della società altrove e cessione dei pezzi pregiati) potrebbe ridare linfa vitale ai lupi di Minneapolis.

Matteo Panzettini
17.04.2021 00:50

Tra le franchigie NBA più conosciute e rinomate a livello globale poche volte spicca il nome dei Minnesota Timberwolves, ma ad attirare l’attenzione di esperti ed appassionati nella giornata del 10 aprile 2021 è stato il cambiamento di proprietà, l’accordo futuro di vendita stipulato tra l’attuale proprietario Glen Taylor e due personalità di spicco (conosciute per lo più all’interno degli USA) quali l’imprenditore Marc Lore e l’ex stella di Baseball a livello MLB Alex Rodriguez..

L’accordo prevede un passaggio di proprietà per un ammontare di 1,5 miliardi di dollari, al fine di acquisire il controllo societario della squadra residente nello stato del Minnesota, nel mid-west degli States. Glen Taylor, attuale e presto ex proprietario dei T-Wolves, rimarrà al vertice della società fino al 2023, così da poter ultimare un acquisto così oneroso, capace di mobilitare una somma assai smisurata di capitale.  

Taylor acquisì la franchigia nel lontano 1994 per 88 milioni di dollari, per quello che a rigor di logica può essere definito oggettivamente un buon affare economico ed un ottimo ritorno sull’investimento. Così si è espresso ad Associated Press l’attuale proprietario in merito all’accordo:

"Hanno chiesto se fossi stato presente per qualsiasi decisione che sarebbe stata necessaria. Mi piacerebbe. Amo insegnare alle persone. Questi sono un paio di ragazzi molto brillanti, e penso che potrebbe essere utile al club, e penso che potrei essere d'aiuto a loro in modo che si sentano sicuri una volta che avranno preso il controllo del 100% ".

Tra la fine degli anni Novanta ed oggi Minnesota ha stabilito un record di 993 vittorie a fronte di 1536 sconfitte, con una percentuale di vittorie inferiore al 40%. La migliore stagione dei lupi risale alla lontana stagione 2003/2004, quando la squadra capitanata da Kevin Garnett raggiunse la finale della Western Conference per poi essere sconfitta 4-2 ad opera dei Los Angeles Lakers firmati Shaq&Kobe.

Andiamo a conoscere meglio i nuovi proprietari della franchigia.

Alexander Emmanuel Rodriguez era un giocatore di Baseball a livello di Major League, ha giocato per i Seattle Mariners, i Texas Rangers ed i New York Yankees, ed ha vinto le World Series nel 2009 con gli stessi Yankees. L’ex stella è stato il giocatore più pagato della MLB, e per anni è stato considerato come il più completo e talentuoso giocatore delle Major.

Rodriguez aveva deciso di investire in una società sportiva già da svariati mesi, ma i gossip lo accostavano a svariate squadre di Baseball: creò scalpore quando venne resa nota la notizia della sua partecipazione nel mondo della pallacanestro. Non è certo il primo caso di una star a livello sportivo professionistico che intraprende la carriera di proprietario o dirigente di una società sportiva: Michael Jordan con gli Hornets e Lebron James con il Liverpool sono i casi più eclatanti degli ultimi anni, ma rappresentano solamente la punta dell’iceberg.

Marc Lore ha un background leggermente differente. Lore è un imprenditore, un uomo d’affari statunitense che fra poche settimane compirà 50 anni. Dal 2016 al 2021 è stato presidente e CEO della società Walmart, occupandosi principalmente del settore e-commerce; per fornire in sintesi un’idea di cosa abbia portato il passagio di proprietà riportiamo un dato: prima dell'acquisizione e dell'adesione a Lore, Walmart aveva visto la sua crescita globale di eCommerce decelerare costantemente, nonostante la crescente importanza del canale online.

Dopo il suo primo anno intero con Lore al timone, le vendite di e-commerce negli Stati Uniti di Walmart sono aumentate del 44%. Nei tre anni dall'acquisizione da parte di Lore, le vendite di e-Commerce di Walmart sono quasi triplicate, salendo del 176%.

“Non vediamo l'ora di entrare in questa fase del processo con Glen Taylor. Il nostro rispetto per lui e l'eredità che ha costruito getta una base straordinaria per ciò che verrà. Siamo entusiasti della prospettiva di conoscere l'organizzazione Timberwolves”.

- I nuovi proprietari -

Risulta tenebroso l’operato della futura proprietà dei T-Wolves: una prima scelta cruciale da prendere per la franchigia, e ancora di più se possibile per la NBA stessa, consiste nella decisione di spostare o meno la società e di conseguenza la squadra dalla città di Minnesota verso un altra destinazione all’interno degli States. Trasferire la franchigia comporta sempre rischi ed opportunità, elementi comuni ad ogni decisione economica di rilevanza significativa.

Tralasciando gli aspetti emotivi e personali in quanto a tifosi ed appassionati residenti in una determinata metropoli degli States, un cambiamento radicale potrebbe ridare linfa vitale ad una franchigia che da decenni si aggira nei bassifondi della NBA in quanto a talento dei singoli giocatori e capacità di attrarre sponsor, diritti televisivi e visibilità.

Da decenni i Timberwolves rappresentano una realtà marginale all’interno del panorama sportivo degli Stati Uniti, in secondo piano rispetto ai grandi mercati delle città più importanti quali New York, Los Angeles o Miami per citare i più eclatanti. Da tempo immemore si vocifera di una ipotetica squadra di pallacanestro avente sede a Las Vegas, a Seattle per citare le più rinomate metropoli.

I tifosi di vecchia data si ricorderanno senza dubbio alcuno dei Seattle Supersonics, squadra militante nella NBA dal 1967 al 2008: tra i nomi più illustri ad essa collegati possiamo citare Shawn Kemp e Kevin Durant (nell’anno da rookie ). Seattle è considerata una capitale dello sport professionistico all’interno degli Usa, basti citare le squadre di baseball e football della città, rispettivamente Mariners e Seahawks.

Discorso leggermente più goliardico riguarda Las Vegas: la capitale mondiale del gioco d’azzardo e dei casinò da una prospettiva sportiva può offrire ben poco, ad eccezione della Summer League, torneo estivo che prende piede ogni estate. Per usare un eufemismo possiamo affermare che la città di Minneapolis ha poche caratteristiche in comune con la città del Nevada.

Sino a dove sarà possibile spingersi nel prossimo futuro nel caso dei Timberwolves? Il presente allenatore della squadra, Chris Finch, sarà in grado di adempiere ai propri doveri e condurre la franchigia ai tanto ambiti playoffs? Nel caso il progetto abbia un ampio arco temporale sarà il caso di cedere i propri pezzi pregiati del roster, Towns e Russell su tutti, per poter così rinascere dalle ceneri e cambiare identità permanentemente?

Ci vuole coraggio ad affrontare la cruda realtà, ovvero il fatto di essere tra le franchigie più perdenti dello sport professionistico americano, ma sarebbe da stupidi continuare imperterriti a mantenere una squadra non avente i mezzi necessari ne per potere arrivare in fondo ai playoffs, ne per poter arrivare nei bassifondi della lega e guadagnare una scelta nelle posizioni alte dei futuri draft.

In merito al passaggio di proprietà e alle future decisioni che avranno influenza su migliaia di persone si possono solo ipotizzare scenari futuri, ma un ultimo episodio è doveroso citarlo. Nel post-partita tra Timberwolves e Nets è stato intervistato Anthony Edwards, prima scelta al draft 2020 degli stessi T-Wolves, che ha rilasciato parole curiose in merito a quanto successo a livello societario, in particolare riguardo a Rodriguez:

"Non so chi sia. So che diventerà il proprietario. Ma non so niente di baseball." 

Non resta altro che aspettare il prossimo futuro. Tifosi Wolves allacciate le cinture e tenetevi pronti.

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