Da qualche ora ormai circola insistentemente tra i media d’oltreoceano la notizia di un incontro, addirittura già avvenuto, tra Kyrie Irving e LeBron James. La fonte delle notizia è il giornalista di ESPN Tony Rizzo che, con sicurezza ha confutato la tesi di un imminente lite posta dal suo collega Stephen A. Smith (che aveva precedentemente diffuso la notizia di un James adirato nei confronti del suo compagno di squadra, pronto persino allo scontro fisico, tesi rigettata subito dallo stesso LeBron) ed ha esposto il punto della situazione in casa Cleveland Cavaliers.
Anche LeBron ha mandato chiari segnali, non tanto alla dirigenza quanto principalmente a tutti i tifosi della franchigia dell’Ohio: vere e proprie “vittime” della turbolenta fuga di notizie che ha sicuramente condizionato la Free Agency estiva, gettando un velo di incertezza sul futuro della squadra. La foto postata sui social network dal “Re” con la nuova divisa dei Cavaliers è sicuramente una risposta alle voci di mercato che lo vogliono sempre più lontano da Ceveland nell’estate del 2018.
Il comportamento di James rafforza la teoria di Tony Rizzo, il quale vede un’aria sempre più distesa in Ohio, in contrasto con la grande tensione ravvisata fino ad ora. Secondo il giornalista il fatidico incontro tra “LBJ” e “Uncle Drew” sarebbe avvenuto in Florida nell’ultima settimana trascorsa a Miami:
“Secondo più fonti attendibili, Kyrie e LeBron erano presenti nella stessa stanza nel week-end passato in Florida. Non possiamo dire con certezza se sia scattato o meno un processo di LeBron nei confronti di Kyrie. Tutto quello che sappiamo è che James non ha colpito Irving come aveva precedentemente previsto Stephen A. Smith. Sono sicuro di ciò che vi sto comunicando, possiamo dire con certezza che quei due hanno avuto un confronto o una discussione…è una cosa ottima! Non si sono mai abbassati al livello di nessuno scontro, ne fisico ne verbale. L’odio è stato prontamente evitato e questa penso sia la notizia più importante”.
Anche il proprietario dei Cavaliers Dan Gilbert si è espresso sul “caso” Irving, manifestando un velato (non sappiamo se strategicamente o meno) ottimismo sul proprio playmaker titolare, minimizzando sull’accaduto e facendo leva sull’etica professionale di “Uncle Drerw”. In realtà proprio il rapporto della società con le proprie stelle sembra essere il “vaso di pandora” della franchigia. Gilbert porta sulle proprie spalle il demerito di aver destabilizzato tutto l’ambiente attorno alla Quicken Loans Areana con l’esonero del vecchio G.M. David Griffin, le conseguenti difficoltà nella Free Agency tutt’ora in corso e le “occasioni perse” per Jimmy Butler e Paul George. Dovrà quindi essere lo stesso Gilbert a muovere i “primi passi” per distendere gli animi in casa Cavaliers e riprendere quindi una solida leadership nella Eastern Conference.
Probabilmente i rapporti tra i Cavs e il playmaker da Melbourne sono irrimediabilmente incrinati e questo incontro tra James e Irving, nonostante sia andato a buon fine, non riuscirà a trattenere “Uncle Drew” a Cleveland. Il giocatore è desideroso di voler dimostrare la propria “Mamba Mentality” altrove e la dirigenza sta solamente temporeggiando per trovare una giusta contropartita tecnica sulla quale ripartire. Certo scommettere contro la volontà di James è sempre un rischio ma in questo caso il dado è tratto e il futuro della franchigia sembra ancora una volta essere nelle mani del solo LeBron. Voi cosa ne pensate, ci sono ancora possibilità di veder giocare insieme le due “All-Star”?