Lo sapevi che…

Ci sono dei momenti nella vita in cui torna utile avere un amico giocatore di basket della “bellezza” di 216 centimetri, soprattutto se quei centimetri, uniti alla forza, sono serviti a salvare qualcuno. Il protagonista di questa storia è il centro dei Phoenix Suns Alex Len autentico angelo custode dell’amico Jay Johnson, tolto dalle grinfie del mare, che lo voleva annegato.

La storia, riportata da “The Arizona Republic“, narra che il mese scorso Len, Johnson e alcuni amici erano sulla spiaggia nel loro ultimo giorno di vacanza nella Repubblica Dominicana. Mare mosso, maltempo e gente del posto molto preoccupata per le onde pericolose che potevano generarsi. Ma incauti del pericolo, come spesso succede tra ragazzi 22enni, Alex Len decise di entrare in acqua e farsi una bella nuotata. Tornato sulla sdraio a prendere il sole, è la volta del suo amico Johnson, che dapprima decise di bagnarsi i piedi (come lui stesso dichiarerà in seguito) e poi cominciò a giocare con le onde, saltandole una dopo l’altra. Ma qualcosa andò per il verso sbagliato…

635981364973241512-lenL’amico di Len dopo aver saltato tre onde si voltò verso la spiaggia e si rese conto che era già a circa 36 metri dalla riva. Tentò di nuotare per tornare indietro, ma le onde erano così forti che Johnson non riusciva a spingersi verso la spiaggia. Così cominciò a chiedere aiuto. In un primo momento Len pensava fosse uno scherzo, ma poi si rese conto che il suo amico era in seria difficoltà. Il “centrone” di Phoenix a quel punto non esitò un’attimo e si tuffò immediatamente in mare per salvare Johnson.

“Mentre tornavo a riva, Johnson a metà strada svenne. Lui non sapeva nuotare, non si muoveva. Se mi fossi buttato un paio di minuti più tardi, probabilmente sarebbe annegato”.

Len è un buon nuotatore, tanto che la sua routine di allenamento di basket prevede 90 minuti di nuoto non-stop, ma questa volta non era un allenamento. Le onde del mare continuavano a colpire Len, nei suoi tentativi di tenere fuori dall’acqua Johnson. Ecco che allora un bagnino di una spiaggia pubblica vicina avvistò i due e tentò di andare in loro soccorso. Il mare però era troppo agitato e il bagnino non era forte (e alto) abbastanza per trainare Johnson e Len e tornare a riva. Così ci pensò il cestista ucraino a riportare tutti e tre sulla spiaggia.

“Ad un certo punto ero nel panico più totale. Ho messo tutta la mia energia e sono riuscito a riportarci a riva”.

L’operazione di salvataggio durò circa 10 minuti. Johnson saltò il suo volo di linea per fare rientro a casa e si sentì molto meglio a cena, quando una guardia di sicurezza dell’hotel gli fece notare che se Len non fosse stato così alto, molto probabilmente adesso sarebbero stati tutti alla ricerca del suo corpo.

Quel che è bene ciò che finisce bene, resta solo un punto interrogativo: Alex Len ha chiarito di non sentirsi assolutamente un eroe, ma come chiamare un ragazzo che salva la vita ad uno dei suoi migliori amici?