Giunto ormai alla veneranda età di 37 anni, Richard Jefferson può ben ritenersi soddisfatto di una carriera in divenire, in cui è riuscito a maturare costantemente stagione dopo stagione. Ma Richard Jefferson è Richard Jefferson e, per come lo abbiamo conosciuto, non si ritererà mai soddisfatto pienamente poiché questa è la sua indole.
Selezionato alla tredicesima pick del Draft 2001 Jefferson ha giocato per ben 7 stagioni ai Nets, i quali in quelle annate hanno visto passare nel New Jersey, giocatori di un certo calibro come Marbury, Carter, Kidd ma anche Jefferson stesso che, con la sua solidità fisica e mentale ha raggiunto picchi di 22.2 e 22.6 punti per partita nelle stagioni 2004-2005 e 2007-2008, arrivando sino alla finale del 2002-2003, poi persa contro i San Antonio Spurs. In quei Nets, che per due partite sfiorarono solo quella che sarebbe stata una impresa straordinaria, c’erano Kidd, Mutombo e Kenyon Martin. 17.4 punti, 5 rimbalzi e 3.3 assist di media apportati da Jefferson furono fondamentali per rendere quei Nets una squadra per certi versi tanto stravagante quanto potente sul campo.
Successivamente, dopo una stagione ai Bucks, Richard passò agli stessi Spurs nel triennio 2009-2012 in cui viaggiò a 11.2 punti e 4 rimbalzi di media in 30 minuti e spiccioli a partita, giocando anche, solo per qualche mese, per i Toronto Raptors. Forse la sfortuna di Jefferson sta proprio nell’aver militato ai San Antonio Spurs in un periodo particolarmente difficile per gli Uomini del Generale Popovich, quasi orfani della solita linfa vitale dello storico Big Three e ancora troppo precoci per godere di Kawhi Leonard. Jefferson infatti, con la sua mentalità mai banale e mai vinta, è stato comunque un soldato esemplare sotto l’ala protettrice del maestro Pop.
Dopo aver girovagato nelle quattro stagioni successive in 3 differenti squadre, tra cui la franchigia dei giovani Golden State Warriors di cui tanto oggi spendiamo elogi, Cleveland diventa la casa perfetta per il veterano Jefferson. Egli giocherà nel biennio 2015-2017, 153 partite a cifre modeste, 5.6 e 2.2 rimbalzi in 17 minuti di media, ma soprattutto rappresenterà la forza e la voglia di vincere durante importanti momenti dei playoffs, rendendosi pienamente complice alla storica rimonta del 2016.
Avrebbe proprio voluto ritirarsi da vincitore, ma la sua determinazione, che nella vita lo ha portato lontano, ha fatto sì che giocasse un’altra stagione con questi Cavs a cui ora ha lasciato un altro aiuto, facendogli risparmiare 12.8 milioni di dollari, dopo la trade che i Cavs hanno intavolato con Atlanta che ha visto coinvolti lui e Kay Felder (clicca qui).
Tagliato quindi dagli Hawks, ora il free agent Jefferson ha deciso di andare a giocare in una franchigia pronta ad accogliere i suoi servigi fondamentali quanto nascosti, in una ultima stagione al minimo salariale da 2.3 milioni di dollari. Nella stagione 2017/18 che è ormai alle porte lo vedremo militare nei Denver Nuggets che in nottata sono riusciti a trovare l’accordo con RJ, dopo il fortissimo interessamento dei Milwaukee Bucks.
Per far spazio a Jefferson Denver ha nei piani di tagliare Jameer Nelson per garantire i 15 giocatori a roster da regolamento. Mentre l’ex Cavs si gode l’approdo nella infuocata Western Conference.