I Lakers si muovono con decisione e, dopo i grandi rifiuti di inizio mercato, cominciano il rebuilding tanto agognato dai tifosi giallo viola: dopo l’arrivo di Hibbert sotto al ferro e dell’ottimo “SweetLou” Williams ad aiutare il convalescente Kobe e il rookie di fantastiche speranze Russell dal perimetro, arriva l’accordo con Brandon Bass a completare la batteria dei lunghi.

Un acquisto intelligente da parte del GM losangelino Kupchak, frustrato dai grandi rifiuti di LaMarcus Aldridge, di DeAndre Jordan e di Kevin Love e dal rinnovo con i Kings da parte di Cousins: Brandon Bass non sarà il giocatore da gigantografia su Rodeo Drive certo, ma è il perfetto contraltare di Roy Hibbert.

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Se il centro ex-Indiana offre ampie garanzie in fase difensiva infatti, Bass difetta di fisicità e non è propriamente un fenomeno a rimbalzo (cinque di media in carriera) compensando tuttavia con una grande versatilità in fase offensiva, dove Hibbert manca di soluzioni, e può colpire con grande efficienza sia in post che dalla media distanza.

“Posso giocare almeno cinque volte meglio di quanto non ho fatto nell’ultima stagione, e dieci volte meglio di come ho giocato nella serie contro i Cavs”.

La mentalità di Bass è questa: nonostante buone stagioni e percentuali dall’arco e al tiro libero assolutamente sopra la media per un’ala grande, non è soddisfatto. La sua crescita nel corso delle ultime tre stagioni è stata esponenziale. Non è da escludere che questo lato del carattere abbia indotto Kupchak a puntare su di lui anche per fargli fare da chioccia a Julius Randle, chiamato a dimostrare il suo valore dopo il lungo infortunio che di fatto gli ha precluso il primo anno tra i “grandi”.

I Lakers, dopo aver rinunciato a Jordan Hill e aver perso Ed Davis accasatosi a Portland, vanno a coprire definitivamente le lacune strutturali palesate nella scorsa stagione sotto canestro in ambedue le fasi di gioco. Per la nuova coppia Hibbert-Bass fare meglio dei predecessori sarà facile. Il problema semmai sarà capire se riusciranno a fare abbastanza per portare nuovamente i Lakers ai playoff.