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Un altro giocatore internazionale che si sarebbe messo in mostra negli anni successivi è Pau Gasol. Lo Spagnolo, rookie dell’anno, fu probabilmente il giocatore Europeo che ha lasciato più il segno nella sua prima stagione NBA. Fu scelto dagli Atlanta Hawks nel 2001 con la terza scelta per poi essere scambiato per Shareef Abdur-Rahim ai Memphis Grizzles.

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Nello stesso draft furono scelti alla 2 Tyson Chandler, alla 10 Joe Johnson, alla 19 Zach Randolph e soprattutto Tony Parker alla 28 dai San Antonio Spurs. Se si scegliesse oggi Parker e Gasol si contenderebbero senza dubbio la prima chiamata che invece andò a Kwame Brown, scelto dai Wizards di sua maestà MJ mentre Randolph scalerebbe diverse posizioni.

Nel 2002 Yao Ming si meritò la prima scelta assoluta da parte di Houston, ma non riuscì ad esprimere al meglio tutto il suo potenziale anche a causa di problemi fisici che lo hanno costretto ad un prematuro ritiro. Nello stesso anno fu scelto Amare Stoudemire con la nona chiamata dai Phoenix Suns. Amare formerà una grande coppia con Steve Nash che con la guida di Mike D’Antoni in panchina giocarono grandi regular season, ma senza riuscire mai a raggiungere la Finale NBA.

Amare+Stoudemire+Steve+Nash+Los+Angeles+Lakers+9YRnKfDPJgCl

Il draft del 2003 è considerato insieme a quello del 1984 e del 1996 uno dei migliori draft della storia. La prima scelta era scritta ed infatti i Cavs puntarono ciecamente su un certo LeBron James. Carmelo Anthony fu selezionato dai Denver Nuggets con la numero 3, Chris Bosh con la 4 e Dwyane Wade alla 5. Alla 2 i Pistons decisero di puntare su Darko Milicic. Avessero scelto uno tra Bosh, Anthony e soprattutto Wade avrebbero potuto creare una dinastia con una squadra che nei 2 anni successivi vinse un titolo e raggiunse una finale persa 4-3 con gli Spurs.

Con la 18esima chiamata entrò in quell’anno anche un All-star come David West. Nel 2004 fa il suo ingresso nella Lega con la prima scelta Dwight Howard e l’anno dopo è la volta di Chris Paul chiamato alla numero 4 e che avrebbe meritato la prima chiamata in quel draft. I Bucks gli preferirono un buon giocatore come Bogut, alla 3 fu scelto Deron Williams dagli Utah Jazz.

Il 2006 Bargnani fu scelto con la prima chiamata dai Toronto Raptors ed a conti fatti purtroppo il nostro connazionale non ha meritato di essere scelto così in alto. Nello stesso draft Portland riuscì attraverso gli scambi ad accaparrarsi le prestazioni di Aldridge e Roy che è stato costretto da problemi fisici ad un prematuro ritiro. Il 2007 dalle parti di Portland verrà ricordato al pari di quello del 1984. La storia purtroppo per i Blazers di è ripetuta a distanza di 23 anni: prima Bowie e non Jordan e poi Oden e non Durant.

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Il centro uscito da Ohio State giocherà pochissime partite e sarà costretto come Bowie al ritiro. Seattle non se lo lascia scappare ed oltre a KD meritano di essere menzionati Horford alla 3, Conley alla 4, Noah alla 9 e soprattutto Marc Gasol chiamato dai Lakers con la 48. Il minore dei fratelli Gasol non giocherà nemmeno una partita con la canotta dei Lakers che lo scambieranno con Memphis per ottenere i servigi del fratello Pau.

Il 2007 alla numero 18 viene anche chiamato da Golden State il nostro Marco Belinelli mentre l’anno dopo con la 6 New York chiama Danilo Gallinari. Nello stesso draft del gallo con la prima scelta Chicago seleziona Derrick Rose mentre Westbrook finisce alla numero 4 scelto da Sam Presti per l’allora Seattle ora Oklahoma. Miami con la due anziché scegliere il predetto Westbrook o Kevin Love finito alla numero 5, chiama Beasley che non si rivelerà essere un buon affare.

Il quarto episodio di questa carrellata di talenti termina qui. Non perdete l’ultimo episodio di “La storia del draft” in cui analizzeremo tutti gli ultimi draft fino a quello dello scorso Giugno.

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