Che Doc Rivers ami, (cestisticamente parlando), DeAndre Jordan non è una novità. Nei mesi scorsi l’head-coach dei Clippers aveva addirittura azzardato il paragone con due dei migliori difensori della lega di tutti i tempi, Bill Russell e Dennis Rodman.

Ora Rivers, dopo che il suo ragazzone ha afferrato 26 rimbalzi e limitato Pau Gasol a 2/13 dal campo nella vittoria di LA sui Bulls di domenica, ha voluto alzare la mira, dicendo ai giornalisti che il suo centro è chiaramente il miglior difensore dell’anno, fino al punto di mettere in discussione la sanità mentale di chi la pensa diversamente.

“Se qualcun altro riceverà quel premio, dovremmo aprire un’indagine. Quello che sta facendo in difesa, se lo avesse fatto in attacco, sarebbe stato riconosciuto come MVP, ma siccome stiamo parlando della difesa, nessuno se ne accorge.”

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DeAndre Jordan merita sicuramente considerazione per il “Defensive Player of the Year”, anche perchè è difficile ignorare un giocatore che conduce il campionato nel totale dei rimbalzi difensivi a partita, è al secondo posto nella classifica delle stoppate totali, ed è solo uno dei due centri in circolazione con almeno una palla rubata di media a notte. In termini di numeri ha le credenziali giuste.

E’ quando si inizia a scavare più a fondo, che apparentemente Jordan mostra qualche crepa.

Gli avversari dei Clippers hanno la stessa percentuale di tiri nel pitturato (33.3%) sia quando Jordan è in campo che quando è fuori. DeAndre è un ottimo protettore del ferro, che consente il 49.2% di tiri contestati, è molto bravo a difendere in pick-and-roll, ma paradossalmente i ragazzi di Doc Rivers consentono un minor numero di punti per 100 possessi quando lui è seduto in panchina (102.3), piuttosto che quando è in campo (104). E se consideriamo le statistiche plus/minus, Jordan si classifica al 24esimo posto (tra i centri), dietro a cestisti come Ian Mahinmi, Robert Sacre, entrambi i fratelli Plumlee e Joel Anthony.

Questi numeri svendono un pò il lavoro di Jordan, e bisogna ricordare che il nativo di Houston non ha nemmeno fatto parte della squadra All-Star della Western Conference all’ultimo All-Star Game. Dire che è chiaramente il difensore dell’anno è semplicemente sbagliato. Forse dietro a quelle parole c’è dell’altro. Forse Doc Rivers vuole aumentare la fiducia del suo giocatore, ma questo dovrebbe essere fatto al di la dei numeri e dei premi in palio.