Non bastano le prestazioni più che confortanti di Kyle Kuzma e l’attesa di un’intera città per Lonzo Ball, i Los Angeles Lakers hanno in casa un altro rookie molto interessante preso con la chiamata numero 30: Josh Hart.
L’ex Villanova è uno dei giovani più completi dell’intero draft, concreto in attacco e asfissiante in difesa anche se ha ancora una personalità tutta da costruire.
Classe ‘95, dopo 4 anni al college potrebbe essere pronto per il grande salto, anche se non siamo riusciti a valutarlo con attenzione, a causa dell’infortunio in Summer League. Ciò che però sorprende di più è che il ragazzo, passato sotto traccia fino ad oggi, è tenuto in grande considerazione da coach Luke Walton che ha recentemente dichiarato:
“E’ un buon giocatore, a parte qualche errore mi sono reso conto che è un giocatore tosto che sa come fare punti. E’ un ragazzo intelligente ed è quello di cui avevamo bisogno. Sta facendo un ottimo lavoro”
Nella prima uscita stagionale ha messo 9 punti, 4 rimbalzi e un assist dimostrando le sue qualità in entrambe i lati del campo, nonostante non sia propriamente un colosso (1.98 m).
So che già state pensando a un attuale All-Star arrivato in NBA con la scelta numero 30, con caratteristiche simili e con aspettative non proprio di primissimo livello.
Josh Hart ricorda in tutto e per tutto il primo Jimmy Butler che prima di diventare una stella nei Bulls ha trovato la sua dimensione diventando un giocatore totale migliorando anno dopo anno il suo arsenale offensivo fino a diventare una delle migliori ali piccole della lega. Il percorso e i minuti di Hart si divideranno come guardia e come ala piccola e se riuscirà a mettere il suo talento al servizio della second unit ecco che potrebbe essere l’ennesimo tassello della rinascita dei Los Angeles Lakers.
Se avessero azzeccato Ball, Kuzma e Hart la franchigia gialloviola potrebbe raggiungere subito la postseason?