Nella NBA si sono susseguiti, di stagione in stagione, tanti “What If“, di cui alcuni clamorosi, e altri meno. A questa lunga serie ne va aggiunto sicuramente un altro poiché recentemente Rose, già egli stesso uno dei più grandi “What If” di sempre, ha condiviso con tutti il tentativo che fu, per reclutare un certo LeBron James, Dwyane Wade e anche il terzo, di quello storico Big Three, Chris Bosh.
Quando nel 2010 D-Rose si apprestava a diventare il più giovane MVP di sempre, all’età di 22 anni, già in molti credevano nel fatto che Rose, nonostante avesse un talento smisurato e indiscutibile, avesse bisogno di almeno un’altra star per poter competere fino in fondo, per raggiungere l’agognato titolo NBA. Lo stesso Rose credeva in tutto questo e ciò lo spinse al punto tale da fare un video per reclutare le tre leggende sopracitate, quando spesso invece lo si è accusato per non aver inciso su scelte dirigenziali.
“La gente dice che io non mi sia abbastanza impegnato nel reclutare. Ma ci ho provato. Ho anche fatto un video e l’ho mandato alla dirigenza. Ma sinceramente non so se lo abbiano visto loro (Wade, LeBron e Bosh). So che però la dirigenza glielo ha mandato. Fino ad un certo punto sembrava che tutti fossero disposti nel terminare positivamente la questione. Ma poi non se ne è fatto nulla.”
In quella calda estate LeBron e Bosh erano Free Agent, e magari ora staremmo qui a parlare di un’altra “Decision”. Erano state inoltre intavolate serie trattative con i Clippers per fare in modo che il contratto, oneroso, di Deng lasciasse lo spazio necessario per vedere approdare nella Windy City almeno due di quei straordinari giocatori.
Chissà inoltre se la presenza di un altro Top Player avesse potuto influire positivamente sul corpo dello sfortunato Derrick Rose, sul quale non sarebbero gravate tutte le responsabilità che lo hanno spedito ad accentuare al massimo il suo stile atletico ed esplosivo che non ha per niente giovato alla sua importante salute.
Certo con il senno di poi, il giudice più cinico ed esatto delle nostre azioni, sono tante le supposizioni e le fantasie che si possono costruire. La Storia però non si fa con i “Se”, nè con i “ma” e tutto ciò che è accaduto è supportato da una ragione profonda. Ora Derrick è alla corte del Re, accompagnato da Wade: riusciranno a trasformare le ipotesi in una sublime realtà?