Dopo aver annunciato l’imminente ritorno sul parquet (clicca qui per saperne di più), Joel Embiid ha mandato l’ennesimo segnale di rinascita del “The Process” firmando un maxi rinnovo con i Philadelphia 76ers. Il pivot camerunese si candida così ufficialmente per diventare l’uomo franchigia della squadra allenata da coach Brett Brown dopo esserne stato a lungo il simbolo del promettente futuro.
La notizia dell’estensione contrattuale non ha affatto sorpreso i media americani (da tempo consapevoli della volontà del giocatore), discorso invece ben diverso per le cifre dell’accordo, ritenute da molti un evento difficilmente pronosticabile. Il maxi rinnovo proposto dalla dirigenza dei Sixers garantirà infatti ad Embiid uno stipendio da 148 milioni in 5 anni, cifra passibile di ricchi bonus (con la possibilità di arrivare a guadagnare all’incirca 178 milioni) legati al conseguimento di determinati obiettivi personali come la vittoria del Defensive Player of the Year, il titolo di MVP o l’inclusione nei quintetti degli All-NBA teams di fine stagione.
Naturalmente la gran parte dei dubbi sull’effettivo valore del numero 21 nascono dai continui problemi fisici subiti da Embiid nel corso di delle tre stagioni passate in NBA (Joel è stato selezionato da Philadelphia con la terza scelta assoluta nel Draft del 2015). Le 31 partite disputate nel corso della scorsa stagione nonostante gli ottimi risultati (20.2 ppg, 7.8 rpg, 2.1 apg, con 2.5 bpg e 0.9 spg), non possono certo garantire la dovuta serenità alla dirigenza di Philadelphia, fortemente intenzionata a dare la massima fiducia allo sfortunato prodotto di Kansas City senza però sacrificare una parte consistente del proprio salary cap a causa del maxi rinnovo offerto al proprio centro.
Proprio per questo, i Sixers hanno introdotto una clausola particolare nell’accordo, così da riserbarsi il diritto di rinegoziare l’estensione contrattuale nel malaugurato caso di una nuova ricaduta fisica da parte del proprio giocatore. Anche Brett Brown, attuale head coach della squadra, è intervenuto sul rinnovo contrattuale di Embiid, ritenendosi pienamente soddisfatto per la trattativa appena portata a termine:
“Joel è un giocatore fondamentale per noi, se è in salute è in grado di fare la differenza contro qualsiasi giocatore, non ci sono dubbi sul valore tecnico del ragazzo. Purtroppo però, in questi anni insieme, spesso i gravi infortuni hanno limitato il giocatore e privato la squadra del proprio cardine. Non possiamo andare avanti tentando la sorte, a mio parere la clausola richiesta dalla società è un grande vantaggio per noi e testimonia il grande lavoro svolto dalla dirigenza in questi anni”.
L’esperto allenatore statunitense si è poi espresso in merito ad un altro giovane prospetto, Dario Saric, che con Markelle Fultz, Ben Simmons e lo stesso “The Process”, rappresenta la struttura portante del futuro della franchigia. Con ogni probabilità, quattro quinti dello starting five dei Sixers saranno occupati proprio dai “giovani tenori”, così da renderne ancora più decisivo il loro apporto alla partita.
Sicuramente la personalità e il talento non mancano all’ambizioso ventuno, il quale ha appena commentato con entusiasmo il proprio rinnovo sui social network tramite l’hashtag “Pay the Process”. Da grandi contratti derivano grandi responsabilità, vedremo se Joel Embiid riuscirà a reggere la pressione di un contratto da “All Star” senza deludere le aspettative del Wells Fargo Center.