Continua a “piovere sul bagnato” in casa Suns: dopo l’esonero dell‘head coach Earl Watson, sono state le recenti parole di Eric Bledsoe ad alimentare il profondo stato d’incertezza e frustrazione scaturito dal pessimo esordio stagionale della franchigia dell’Arizona. Come spesso accade negli ultimi anni, è stato un “enigmatico” tweet del giocatore a gettare nuove ombre sul futuro di Phoenix. Squadra ancora alla ricerca di una precisa identità di gioco sulla quale impostare la propria rebuilding.
Le umilianti sconfitte subite contro i Portland Trail Blazers (partita che ha segnato uno storico record negativo per i Suns) e i Los Angeles Clippers, hanno totalmente sconvolto sia i piani della dirigenza che lo spirito di gruppo del giovane roster a disposizione. Le poche ma rilevanti parole twittate da Eric Bledsoe sono quindi lo specchio di una marcata disapprovazione nei confronti di un progetto che appare sempre più evanescente e destinato a svanire nel nulla:
“Non voglio stare qui”.
Preso atto del pensiero di Bledsoe, sarà necessario capire ora la volontà del talentuoso giocatore, tutt’ora protagonista del “nuovo corso” dei Suns insieme a Devin Booker e al rookie Josh Jackson. Dato il delicato momento della stagione, sarà fondamentale un immediato chiarimento tra le parti in causa, così da comprendere le reali intenzioni del numero due di Phoenix. A primo impatto le parole del giocatore sembrerebbero una chiara richiesta di trade ma potrebbe comunque trattarsi di un semplice sfogo personale. Ipotesi plausibile dato che il ventisettenne aveva già effettuato una severa autocritica al termine della partita persa con Portland (clicca qui per saperne di più), chiedendo una reazione immediata a se stesso e alla propria squadra senza però trovare alcuna risposta dalla successive sfide giocate contro i Los Angeles Lakers e i Clippers.
Proprio la franchigia allenata da coach Doc Rivers potrebbe rappresentare (nell’eventualità di una trade) la “giusta cura” al “malessere” manifestato dal playmaker, ritenuto dalla dirigenza californiana come il degno sostituto di Milos Teodosic, giocatore infortunatosi nel corso dell’incontro giocato contro i Suns (clicca qui per saperne di più). In tal caso, si tratterebbe di un “ritorno a casa” per Eric Bledsoe, autore di tre stagioni (dal 2010 al 2013) con la divisa dei Clippers. A supporto di quanto detto, subito dopo il tweet incriminato è arrivata la risposta di DeAndre Jordan (attuale pivot dei losangelini), il quale ha apertamente chiamato a se il vecchio compagno di squadra:
“Torna a casa fratello mio, ti aspettiamo!”
Molto probabilmente per delineare “un quadro esatto della situazione” si dovrà aspettare l’annuncio del nuovo head coach di Phoenix. Per ora il principale candidato alla guida della franchigia dell’Arizona sembra essere Jay Triano, profilo già presente nell’organico in quanto assistant head coach di Earl Watson. Uno “scherzo del destino” per l’ormai ex tecnico dei Suns se si considera che per la prima volta in NBA dal ’75-76 (campionato a 18 squadre), tutti gli allenatori che avevano concluso la passata stagione erano tutt’ora al comando delle rispettive franchigie.
Aspettando un segno di reazione dai Suns, Eric Bledsoe dovrà decidere se rappresentare a “tutto tondo” la causa di Phoenix, consapevole del fatto che bisognerà attendere ancora diversi anni per poter ambire ad un possibile ritorno ai vertici della Western Conference.