La grande vittoria ottenuta dagli Houston Rockets nella partita dell’Opening Night dell’Oracle Arena (Golden State è stata sconfitta tra le mura amiche grazie al pirotecnico punteggio di 122 a 121 in favore di Houston) potrebbe rappresentare “una vittoria di Pirro” per la franchigia texana, costretta ora a dover rinunciare alle prestazioni di Chris Paul a causa di un infortunio al ginocchio sinistro subito dal giocatore nel corso della partita. La defezione di CP3 rappresenta un duro colpo per gli uomini di coach Mike D’Antoni, tecnico ancora alla ricerca della miglior convivenza possibile tra l’ex stella dei Clippers e l’attuale uomo franchigia dei Rockets, James Harden.
Le condizioni fisiche del giocatore avevano immediatamente fatto scattare più di un “campanello d’allarme”, palesando così “lo spettro” di un lungo stop. Durante la partita di martedì sera infatti, Chris Paul aveva terminato anzitempo la propria prestazione, lamentando un forte dolore al ginocchio della gamba sinistra. L’esito degli accertamenti ha successivamente confermato i timori della franchigia texana, evidenziando una forte contusione al ginocchio interessato, da trattare e valutare ora con la massima prudenza.
Difficile quindi poter stabilire con certezza una data di rientro per l’ex Clippers, costretto ad un preventivo riposo già nella sfida di mercoledì sera giocata da Houston contro i Sacramento Kings. In linea di massima, il giocatore dovrebbe “rimanere ai box” per un periodo compreso tra le due e le quattro settimane, ma la situazione potrebbe repentinamente cambiare il proprio corso.
La dirigenza dei Rockets (in come accordo con il G.M. Daryl Morey) sta valutando l’eventuale ritorno sul mercato dei Free Agent, così da assicurarsi un nuovo playmaker con cui tamponare il forfait dell’ex Clippers.
In tal senso, il maggior indiziato a vestire la maglia di Houston sembra essere Jameer Nelson: l’esperta point-guard è ancora alla ricerca di una squadra dopo il recente taglio subito tra le fila dei Denver Nuggets. La soluzione più probabile rimane comunque quella di una temporanea promozione di Eric Gordon nello starting-five di coach D’Antoni, nell’attesa del pieno recupero di Paul. Scenario peraltro già utilizzato con successo nel corso della partita vinta a discapito dei Kings. Bisogna infatti tener conto che il dinamico sistema di gioco del “catch and shoot” utilizzato dall‘allenatore italoamericano ha necessariamente bisogno dei migliori interpreti a disposizione per potersi sviluppare al meglio delle proprie potenzialità.
Houston aspetta dunque di poter riabbracciare il proprio campione per compiere quel definitivo salto di qualità che si è intravisto nella partita vinta contro i “Dubs”. Una maggiore familiarità tra Harden e Paul potrebbe conferire al “catch and shoot” il cinismo necessario per opporsi all’equilibrio tattico di Golden State anche in una serie dei Playoffs.