La prossima potrebbe non essere più la solita offseason silenziosa e con poco movimento a cui i Boston Celtics hanno fatto l’abitudine da molto tempo a questa parte. Nessun colpo, troppe partenze importanti e nessun rimpiazzo all’altezza. Va detto che comunque una ricostruzione parte con la distruzione di tutto ciò che c’era prima, e su questo nessuno aveva dubbi, men che meno Ainge che nel giro di 2 anni ha smantellato la squadra con le partenze di Garnett, Pierce, Allen e Rondo.
Il salary cap attuale è buono e potrà permettere alla franchigia del Massachusetts di metter su ottime operazioni sia per quanto riguarda la free agency che gli scambi, perchè è da molto,troppo tempo che i verdi non sono protagonisti in Offseason. Ma analizziamo bene la loro situazione.
Come già detto precedentemente il salary cap non è gonfio come una volta, ma se c’è qualcosa che può essere eliminato, allora che si faccia. E’ il caso di Gerald Wallace, oramai l’ombra dell’ottimo giocatore che fu, non più giovanissimo e che negli ultimi giorni ha inoltre dichiarato che potrebbe chiudere la carriera al termine della prossima stagione. Il suo ingaggio è stato ed è tutt’ora una zavorra per i Celtics ($10,105,885 a stagione) che hanno cercato in tutti i modi di liberarsene senza però mai riuscirci.
In prospettiva la possibilità di uno scambio con una contender (ma dovrebbe rinegoziare il contratto al minimo) oppure si andrà fino alla scadenza. Difficilmente verranno rinnovati Bass e Jerebko che andranno in scadenza la prossima estate, il che darebbe un risparmio di $11,000,000 anche se il primo ha espresso il desiderio di rimanere a Boston.
Ma andiamo alle certezze, che ci sono e anche piuttosto importanti. Una di queste si chiama Avery Bradley, punto di forza della difesa di Stevens e miglioratissimo anche in attacco con margini ancora molto ampi. Sullinger che dopo un anno da rookie non proprio felice ha cambiato marcia ed è diventato un elemento imprescindibile per il quintetto dei verdi, e infine Marcus Smart, ragazzo dalle enormi potenzialità e che negli ultime settimane si è guadagnato attestati di stima da chiunque sbattendosi come un leone in difesa e mostrando miglioramenti dall’altra parte del campo. Tutti ottimi punti di partenza per la rinascita, a cui vanno aggiunti Turner e i neo arrivati Thomas, Crowder e Datome.
Il lavoro che verrà svolto nella Offseason sarà quindi fondamentale visto che potrà dirci se con diverse mosse Boston potrà ambire da subito ai piani alti della Eastern Conference. La free-agency 2015 sarà un crocevia importante, i Celtics necessitano di un lungo forte da affiancare a Sullinger e le opzioni non mancano. Cominciamo con Marc Gasol, senza ombra di dubbio il più desiderato. Si era parlato già alla fine del 2014 di un interessamento da parte di Danny Ainge, ma il giocatore interessa a mezza NBA e non sarà facile accaparrarselo. Con Sullinger formerebbe una gran coppia e andrebbe a coprire le lacune difensive del prodotto ex Ohio State. Difficile, ma sognare è lecito.
Poi ci sarebbe Greg Monroe, che potrebbe essere sacrificato dai Pistons che deciderebbero a quel punto di puntare tutto su Drummond. $5,479,934 l’attuale ingaggio di Monroe, che però richiederebbe un sostanzioso arrotondamento, ma le qualità del giocatore sono li ben visibili.
Infine Brook Lopez che non ha ancora deciso se esercitare o meno la player option sul suo contratto e rimanere ai Brooklyn Nets. Se così non fosse rientrerebbe anche lui nella lista dei possibili arrivi in casa Celtics, che come per i due in precedenza avevano manifestato interesse per il centro dei Nets, ma senza approfondire la questione non convinti della sua tenuta fisica, considerata da molti troppo precaria.
La stagione non è ancora terminata e i Celtics sono in corsa per il settimo e l’ottavo posto, ma Danny Ainge sta già programmando la prossima Offseason, che c’è da crederci sarà estremamente interessante ed intensa e che potrà permettere a questa squadra di rilanciarsi per tornare in fretta ai fasti di un tempo.