Anche in questa nuova stagione NBA, Russell Westbrook sembra essere sempre più proiettato sulle orme di Oscar Robertson e dei suoi storici record. Il Most Valuable Player della passata stagione sembra infatti sempre più intenzionato a dare continuità alle pazzesche prestazioni da “fenomeno assoluto”, valse al giocatore l’emblematico appellativo di “Mr. Triple Double”.
La “prima vittima” di questa regular season sono stati i New York Knicks (105-86 il punteggio finale), franchigia non certo all’altezza dei rinnovati Thunder, contro cui il grintoso Westbrook ha già messo a segno la prima tripla doppia stagionale. Con 21 punti, la bellezza di 16 assist e 10 rimbalzi il numero 0 di OKC ha inoltre eguagliato Oscar Robertson (sempre lui) come unico giocatore ad aver messo a referto al debutto stagionale più di 20 punti, 15 assist e 10 assist combinati.
Tutti ad inizio partita si sarebbero aspettati un Westbrook in versione ridotta, vista la presenza la suo fianco di giocatori del calibro di Paul George e Carmelo Anthony e dalla non proprio massima coriaceità degli avversari. Ma niente nella testa del leader di Oklahoma sembra cambiato dalla scorsa stagione: grande aggressività fin da l’inizio e giocate di pura energia fino alla fine.
Le 43 triple doppie della passata regular season sembrano irragiungibili e certamente gli obiettivi di squadra di quest’anno sono diversi da quelli della passata stagione. Ora con due superstars al suo fianco l’obiettivo è quello di sconfiggere gli Warriors dell’ex amico Kevin Durant nella battaglia per il trono della Western Conference. Sfida quasi proibitiva ma non impossibile se i tre All-Star riusciranno a trovare i giusti equilibri, come a tratti hanno fatto ieri. Nella sfida contro i Knicks George ha chiuso con 28 punti, Anthony con 22, che uniti ai 21 di Westbook corrispondo al 70% dei punti totali della squadra.
Il problema di OKC però sarà quello della panchina. I sostituti dei titolari non appaiono adeguati. Tuttavia la stagione è lunga e, per valutazioni definitive, di tempo ne dovrà passare ancora parecchio. Ciò che è certo è che il minutaggio dei tre ieri è stato piuttosto elevato – 35 minuti di media, con Paul George, il più utilizzato, a 39 minuti – e se sarà sempre così, in una stagione di 82 partite più playoffs prima o poi il logorio fisico si farà sentire.
Non per Westbrook però, che al momento sembra una sorta di Terminator sotto forma di giocatore di basket. Fare un’altra stagione come quella passata sembra utopia, ma un giocatore con la sua voglia di vincere su un campo da basket non si vedeva da anni, forse dai tempi del 23 in maglia Bulls.