A poche ore dall’esordio della nuova stagione NBA, tutte le attenzioni sono puntate sul primo atto della nuova rivalità nata tra Kyrie Irving e LeBron James, messa purtroppo a serio rischio dalle precarie condizioni fisiche del “Re”. Tutto l’ambiente attorno alla Quicken Loans Arena continua a trattenere il fiato e a vivere emozioni contrastanti per l’evento in programma questa notte, divisi equamente tra l’entusiasmo per i propri beniamini, la rivalsa nei confronti di “Uncle Drew” e lo stato d’ansia per “The Chosen One”.
Dopo le parole espresse dall’ambiente biancoverde tramite la conferenza dell‘head coach Brad Stevens e dello stesso Irving (clicca qui per saperne di più), è arrivata recentemente anche l’opinione di Tyronn Lue. L’allenatore dei Cleveland Cavaliers ha prontamente risposto al proprio collega, spendendo successivamente molto tempo della propria intervista nell’intento di chiarire i dubbi attorno alla figura di LeBron:
“Stevens e Kyrie sono sicuri di poter uscire vincitori dalla Quicken Loans Arena? Non lo so, io non mi sbilancerei troppo con le previsioni, giocare in Ohio è difficile per tutti. Di certo non siamo al meglio della forma, questo mi pare evidente, stiamo trovando tutti gli equilibri necessari per disputare una grande stagione.
Purtroppo l’infortunio di LeBron ha cambiato i nostri programmi ma voglio comunque farvi sapere che stiamo provando tutti gli schemi considerandolo come sicuro titolare della partita. L’infortunio alla caviglia è piuttosto serio, se dipendesse unicamente da me non lo rischierei nella partita di questa sera ma lo sapete…James è un giocatore molto particolare. Non è un giocatore che si tira indietro anzi, sono certo che farà di tutto per poter giocare contro i Celtics.
La partita ha un grande significato e James vuole assolutamente lasciare il segno ma non so se questa volta il fisico glielo permetterà. Anche lui sta cominciando a diventare “un vecchietto”, proprio come me!”
Le parole di Lue sono quindi lo specchio della volontà del “Re”, fortemente intenzionato a mandare un chiaro segnale di forza al suo vecchio compagno di squadra Kyrie Irving, avversario principale nella lotta per il dominio della Eastern Conference. La rivalità tra le due franchigie ha assunto dei toni da vero e proprio “scontro culturale”, aumentando drasticamente il valore intrinseco dell’imminente sfida, di certo non classificabile come una singola partita. Sull’argomento è intervenuto anche J.R. Smith, il quale si è prontamente esposto sulle condizioni del numero ventitre, dichiarandosi certo della presenza sul parquet di James:
“I Celtics sono sicuri di vincere ma ci stanno mancando di rispetto. Sinceramente, io non vedo tutta questa forza nel loro starting five, siamo ancora più forti di loro e questa sera se ne renderanno conto! Vogliono batterci ma alla fine della stagione vinceremo noi. Sono sicuro che LeBron giocherà, non è al 100% ma è comunque nelle condizioni di poter decidere la sfida.”
Oltre al valore in se della sfida, bisogna (tra le altre cose) considerare anche la filosofia di marketing utilizzata dalla NBA nelle “partite di cartello” come posso essere considerate l’Opening Night e il Christmas Game del 25 dicembre. L’eventuale assenza di un simbolo della lega come LeBron non garantirebbe infatti la “giusta vetrina” al tanto sponsorizzato evento: una vera e propria responsabilità mediatica per James, costretto a “stringere i denti” sia per questioni personali che per le esigenze della lega americana.
Il “Re” è notoriamente un giocatore dalla forte volontà e dalla spiccata leadership, una sorta di “iron man”, vedremo se LeBron riuscirà a ribaltare anche questa situazione d’estrema difficoltà ma, prescindere da quanti minuti giocherà nella partita contro i Celtics, possiamo stare certi che James manderà un chiaro segnale a tutti i suoi avversari: Kyrie Irving e i nuovi Boston Celtics sono stati avvisati.