I playoffs sono in pieno svolgimento e l’umore degli appassionati non può che essere altissimo perché lo spettacolo visto fin’ora è solo un antipasto rispetto a quello che verrà con le Finali di Conference e soprattutto le Finals. Se gli scorsi playoffs sono stati quelli delle cinque gare-7, tutte al primo turno, questo sembra essere il playoffs dei tiri allo scadere e delle novità.

Il tiro di Curry contro New Orleans per mandare gara-3 all’Overtime, quello di Bayless in gara-4 che ha regalato la vittoria ai suoi Bucks sui Bulls, il tiro di Paul a gara-7 che ha forse messo fine alla quasi ventennale era dei San Antonio Spurs, Pierce che di tabella decide gara-3 della serie tra Hawks e Wizards, la tripla sempre di tabella di Rose che ha permesso ai Bulls di vincere gara-3 contro i Cavs, LeBron che zittisce allo scadere lo United Center portando la serie sul 2-2 e per ultimo, ma solo cronologicamente, il tiro della vittoria di Horford che ha portato in vantaggio 3-2 Atlanta su Washington.

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E’ proprio vero, nell’NBA where amazing happens, ed il bello è che non è ancora finita. Le novità invece sono rappresentate dalle franchigie che si stanno contendendo e lo faranno per un altro mese l’anello. Non sappiamo chi vincerà e meno che mai ci azzarderemmo ad un pronostico visto l’equilibrio che regna, ma quel che è certo è che chiunque uscirà vincitore dal lotto delle squadre rimaste sarà una novità per il panorama NBA.

Magari non assoluta perché Chicago ha vinto il titolo per ben sei volte nell’era Jordan-Pippen-Jackson ed altre come Houston, Washington o Golden State hanno già visto scrivere il loro nome nell’albo d’oro, ma stiamo parlando di molti anni fa. Il 1998 è l’ultimo anno in cui una delle franchigie ancora rimaste in corsa vinse il titolo, i Bulls di Mj, Houston non vince dal 1995 con Olajuwon protagonista, Washington dal 1978 ed i Warriors dal lontano 1975.

Per trovare l’ultimo ed anche unico titolo degli Hawks, all’epoca a Saint Luis, bisogna addirittura arrivare al 1958 mentre le altre franchigie ancora non hanno assaporato la gioia della vittoria. I tifosi dei Cavs hanno riaccolto a braccia aperte il loro ex idolo James. Il 2010 con Cleveland tradita, canotte di James bruciate e prescelto che in quattro anni a Miami vince due anelli e gioca altrettanti finali sembra far parte di un passato preistorico e non recente. Come accade nello sport e forse anche nella vita, quest’estate i tifosi dei Cavs hanno dimenticato tutto ed hanno abbracciato il re con la speranza di tornare a vincere un titolo professionistico che da queste parti manca da mezzo secolo.

MIAMI, FL - JUNE 21: A detail of the Larry O'Brien Championship trophy as the Miami Heat celebrate after they won 121-106 against the Oklahoma City Thunder in Game Five of the 2012 NBA Finals on June 21, 2012 at American Airlines Arena in Miami, Florida. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Ronald Martinez/Getty Images)

I Clippers non hanno mai giocato nemmeno una finale di Conference e hanno la ghiotta opportunità di arrivarci questa notte se batteranno in gara-6 Houston allo Staples Center. Memphis è sull’orlo dell’eliminazione sotto 3-2 contro gli “splash brothers” ma Randolph & Gasol hanno ancora qualcosa da dire e non si arrenderanno tanto facilmente.

Insomma, comunque vada, chiunque uscirà vincitore sarà una bella storia da raccontare perché a volte l’NBA sembra diretta da un bravissimo regista. Ma qui non siamo al cinema, qui è tutto vero…