John Havlicek ha giocato nei Boston Celtics per 16 stagioni ed è tutt’ora il miglior marcatore della storica franchigia del Massachusetts: davanti a Bill Russell, Larry Bird, Robert Parish fino ai Paul Pierce, Ray Allen dei tempi nostri. Nessuno ha fatto più del numero 17 che oltre ai 26.000 punti con la maglia verde, si è portato a casa otto anelli e un titolo di MVP delle Finals, oltre ad aver partecipato alla bellezza di tredici All-Star Games.

Eppure “Hondo” viene ricordato soprattutto per una frazione di secondo, un attimo, un momento, un’intuizione che lo ha consegnato alla leggenda, in collaborazione con Johnny Most, telecronista ufficiale dei Celtics, che ne ha raccontato il gesto in presa diretta, con un trasporto all’epoca assolutamente fuori dagli schemi.

Il 16 aprile 1965 il Boston Garden ribolle, con i tifosi stipati all’inverosimile per assistere a gara-7 delle finali di Eastern Conference tra i Boston Celtics di Bill Russell e i Philadelphia 76ers di Wilt Chamberlain. La partita, giocata punto a punto, emoziona e tiene incollati alle radio e alle televisioni milioni di telespettatori fino ad arrivare a cinque secondi dal termine con i Celtics avanti di un punto, 110-109, e con una semplice rimessa dal fondo affidata ad un certo Bill Russell.

Bill Russell non è certo tipo da emozionarsi in situazioni così delicate eppure, vedendosi davanti quella montagna umana di Chamberlain e tutta Phila in pressione sui portatori, alza troppo la rimessa e colpisce lo spigolo alto del tabellone: un errore da principiante che regala il possesso e una clamorosa chance di vincere partita, serie e finali di Confercence ai 76ers.

Sul cambio di rimessa, a soli cinque secondi dal termine, la soluzione più logica sarebbe affidarsi a Chamberlain ma Hal Greer, futuro Hall of Famer, reputa Russell troppo pericoloso e vicino al centro. Così, coperto ed infastidito dal frenetico movimento di mani di K.C. Jones davanti ai suoi occhi, opta per un passaggio lungo su Walker lasciato appositamente incustodito proprio da Havlicek.

Il numero 17 finta di chiudere verso l’area per poi allungarsi sul pallone frapponendosi fra lui e l’avversario…

“Havlicek steals it. Over to Sam Jones. Havlicek stole the ball! It’s all over! Johnny Havlicek stole the ball!”

Johnny Most impazzisce: in telecronaca condisce l’impresa urlando a squarcia gola il nome di Havlicek e con lui tutto il Boston Garden. Non passano neanche i restanti 4 secondi che i tifosi invadono il parquet e sollevano “Hondo” portandolo in trionfo, strappandogli la maglia di dosso.

La prodezza di Havlicek compie oggi esattamente 50 anni ed è considerata senza dubbio uno dei momenti più emozionanti della storia dell’NBA oltre che essere un pezzo di storia delle telecronache sportive di ogni tempo. Quello “stole the ball!” gridato con trasporto e commozione da Most riecheggia oltre il tempo, mette i brividi e, più di una schiacciata spettacolare o di un alley-oop, rappresenta la violenta emozione e l’estasi a cui questo sport può portare con la velocità di una frazione di secondo.