Dopo un anno ai box causa infortunio finalmente ha debuttato in NBA Ben Simmons, prima scelta del draft 2016 designato erede di LeBron James.
Nonostante la sconfitta dei suoi 76ers l’australiano ha mostrato tutto il suo talento chiudendo il match con i Wizards con una doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi aggiungendo anche 5 assist.
Fanno sorridere le parole del diretto interessato che ha definito la sua prima partita:
“Come se stessi giocando a NBA2K, onestamente”
Quest’anno il suo “rating” su NBA2k è 79, solo un punto in meno rispetto alla prima scelta 2017 Markelle Fultz. Il ragazzone ex LSU appartiene senza dubbio a quella categoria di giocatori appassionati del videogame e molto sensibili alle proprie statistiche tanto è vero che sembra proprio che in estate non abbia apprezzato molto la sua valutazione. Come il centro degli Heat Hassan Whiteside che dichiarò di giocare per:
“Migliorare le mie statistiche a NBA 2K”
Nella passata stagione Ben Simmons doveva stare fuori solo 3 mesi per l’infortunio al piede, ma alla fine la discussa decisione di rimanere ai box per tutta la stagione e prepararsi al meglio per vincere il premio di ROY, ambitissimo dal suo agente.
L’australiano oggi è al 100% ed è riuscito a migliorare il suo gioco nell’anno di sosta dove ha seguito con grande attenzione le direttive di coach Brown. I risultati si vedono, tanto è che nel suo debutto tutto è sembrato tranne che un rookie.
“Cerco sempre di utilizzare la mia stazza e la mia velocità per creare vantaggio con gli avversari, speravo che arrivasse la vittoria ma così non è stato. Forse avrei dovuto forzare, ma ci sono tante altre partite e va bene così”
Chi crede fortemente in Simmons è coach Brown, rimasto entusiasta della prima prestazione tra i giganti del prodotto di LSU:
“La sua prima partita è stata eccezionale e io credo che questo sia solo l’inizio. Il suo percorso di crescita non rispetterà le tabelle, ve lo assicuro. Nonostante la giovane età può diventare già un leader per la franchigia e il suo ottimo rapporto con Embiid è già un buon segno”
Sulla squadra in generale invece il coach ha aggiunto:
“E’ vero che non abbiamo ottenuto la vittoria, ma questa squadra mi emoziona e non vedo l’ora di capire fino a dove possiamo arrivare”
Insomma il vero The Process dei Philadelphia 76ers inizia proprio ora…e chissà fino a dove potranno arrivare Ben Simmons e compagni.