Tema caldissimo: All-Star Game 2018. Come tutti ben sanno le regole sono cambiate: se in meglio o in peggio solo il tempo ce lo dirà (clicca qui). Ma nel frattempo sicuramente possiamo divertirci nel cercare di capire come potrebbero andare le cose provando ad immaginare come sarebbero potute andare nel corso dell’All Star Game della passata stagione.
Facciamo dunque un balzo indietro di quasi un anno, all’All-Star Game 2017 di New Orleans per la precisione: la prima cosa che possiamo osservare è chi, con le nuove regole, sarebbe stato il capitano dei due roster. Nello specifico a primeggiare nel voto popolare ad Est e ad Ovest, rispettivamente con 1.893.751 e 1.848.121 voti, furono LeBron James e Stephen Curry.
Non solo rivali nelle Finals NBA per ben tre anni consecutivi, quindi, ma anche rivali nello spettacolo di “circa” metà stagione, l’All-Star Game per l’appunto. Ed eccoci alla domanda delle domande: facendo una fotografia ad oggi dell’All-Star Game 2017 chi avrebbero selezionato nei loro rispettivi team LeBron James e Stephen Curry?
Il Re di Akron ha recentemente dichiarato di avere solamente 3 veri amici nel panorama NBA, e questi rispondono ai nomi di Dwyane Wade, Carmelo Anthony e Chris Paul. Purtroppo per James, però, allo scorso All-Star Game solamente uno di questi tre meravigliosi fuoriclasse ha potuto prendervi parte: stiamo parlando di Melo Anthony, che, tra le altre cose, partecipò solo grazie all’abdicazione per infortunio di Kevin Love. Allora sia Wade, alle prese con una pessima stagione di Chicago, sia Paul, alle prese con qualche infortunio di troppo, furono scartati sia dal quintetto di partenza, deciso con il voto combinato (50% Fan, 25% Giocatori, 25% Giornalisti), sia dalle riserve, decise con il voto degli allenatori.
Come se non bastasse, sempre in coerenza con le nuove regole, LeBron James avrebbe potuto scegliere il suo fedele amico Melo solamente dopo aver selezionato gli altri quattro starter, oltre lui ovviamente, tra gli 8 eletti dal voto combinato, ovvero James Harden, Kawhi Leonard, Kevin Durant, Anthony Davis, Kyrie Irving, DeMar DeRozan, Jimmy Butler e Giannis Antetokounmpo.
Dal canto suo, Stephen Curry ha già fatto sapere che qualora fosse capitano, così come gli sarebbe per l’appunto capitato la stagione passata, sceglierebbe sicuramente i suoi compagni di squadra per primi. Tra i suddetti 8 eletti dal voto combinato, quindi, Steph sarebbe sicuramente andato su Kevin Durant, a patto che LeBron, eventualmente baciato dalla sorte per scegliere come primo, glielo avesse lasciato.
Difficile dirlo, sicuramente c’è molto rispetto tra LeBron James e Kevin Durant, ma altrettanto rispetto e stima c’è tra lo stesso LeBron e James Harden. Proviamo quindi ad ipotizzare, indipendentemente dalla sorte della priorità di scelta, che le rispettive prime chiamate di LeBron James e Stephen Curry sarebbero state James Harden e Kevin Durant.
Sarebbe stato curioso, con la speranza che a breve lo sia realmente, vedere come LeBron James si sarebbe comportato nei confronti di Kyrie Irving, ma anche come lo stesso Steph Curry si sarebbe comportato in questa situazione, scegliendo lui l’ex guardia dei Cavs per togliere James dall’imbarazzo oppure non scegliendolo, proprio per mettere in risalto l’imbarazzo di The King. In questo caso specifico, un ruolo importante lo avrebbe sicuramente giocato la sorte nel decidere la priorità di scelta.
Prima di procedere con la prossima proiezione dello scorso All-Star Game con le attuali regole, è bene ricordare l’elenco delle riserve di quello stesso evento, ovvero Klay Thompson, Draymond Green, Marc Gasol, Russell Westbrook, Gordon Hayward, DeAndre Jordan, DeMarcus Cousins, Paul George, John Wall, Kemba Walker, Carmelo Anthony, Isaiah Thomas, Kyle Lowry e Paul Millsap.
Fatta questa dovuta introduzione, un’altra scena divertente a cui avremmo potuto assistere (e non è detto che anche in questo caso non si ripresenti) è quella della scelta delle riserve da parte di Stephen Curry. Già, perché si fa presto a dichiarare che in caso di elezione popolare a capitano sceglierebbe i suoi compagni dei Golden State Warriors per primi, ma come la mettiamo se i papabili sono più di uno? Chi avrebbe scelto per primo Steph, il suo fratello di tiro Klay Thompson o uno dei suoi amici più cari all’interno dello spogliatoio dei Warriors, ovvero Draymond Green? A nostro avviso l’amicizia passa, ma la fratellanza no, dunque siamo per la scelta dello Splash Brother Klay Thompson, anche se resta da capire come eventualmente l’avrebbe presa (o prenderebbe nel prossimo futuro) l’orso ballerino.
E le riserve di LeBron James? Come se la sarebbe cavata The King con le sue riserve: avrebbe scelto lo stesso il suo amico fraterno Carmelo Anthony prima di tutti, ivi compreso il suo attuale compagno di squadra Isaiah Thomas? Molto probabilmente si, perché se c’è un giocatore in NBA che ha una personalità tale da non aver paura di fare torto a qualcuno, quello è sicuramente LeBron James.
Come vedete le situazioni tra il divertente e l’imbarazzante a cui avremmo potuto assistere e, con nostra fortuna, a cui assisteremo sono molteplici, basta pensare, oltre a quelle già citate, alle ultime chiamate. Immaginate gente del calibro di Jimmy Butler, Giannis Antetokounmpo, DeMar DeRozan (tra gli starter) o Kemba Walker, Kyle Lowry, Gordon Hayward, Marc Gasol (tra le riserve) venire scelti per ultimi, come fossero il vostro amico qualunque poco atletico e con gli occhiali al campetto. Statene pur certi che ne vedremo delle belle…