Le parole di Lin sulla possibile qualificazione ai playoffs hanno infiammato un ambiente ancora in convalescenza dopo un anno umiliante e la terza scelta regalata ai Boston Celtics che hanno selezionato Jayson Tatum.
L’imperativo di coach Atkinson è quello di accollarsi contratti pesanti di giocatori forti e ridare luce e speranza ad un ambiente che altrimenti avrebbe continuato a perdere almeno per i prossimi 10 anni. Se non si hanno scelte al Draft bisogna trovare in qualche maniera giocatori utili che possano garantire dignità ad una società partita con obiettivi gloriosi mai realizzati: i Nets furono distrutti dalla trade che portò gran parte dei Big Three di Boston a Brooklyn nell’estate del 2013.
Quest’anno effettivamente sulla carta qualche possibilità di qualificazione ci potrebbe essere. Brooklyn sta infatti “correndo al riparo” rispetto alle scorse stagioni: l’acquisizione di buoni profili come DeMarre Carroll e Allen Crabbe ne è una recente dimostrazione. Tutto dipenderà da 2 giocatori e da 1 rookie, essendo gli unici in grado di poter trascinare la squadra in una Conference che potrebbe regalare più di una sorpresa.
Il primo è come potete ben immaginare D’Angelo Russell, ceduto dai Lakers ai Nets come l’ultimo degli scarti per far posto a Lonzo Ball. Il ragazzo che ha avuto più che altro problemi legati ad una personalità troppo esuberante e troppa sicurezza nel gioco è ora pronto a gestire con grande tranquillità una squadra che punti su di lui; a Brooklyn potrebbe trovare l’ambiente adatto per poter ripartire e perché no, puntare a diventare un “All-Star”. Le potenzialità ci sono tutte e quando ha avuto garanzie dal coach e continuità si è dimostrato uno dei migliori giovani play della lega. Sarebbe estremamente romantico vederlo guidare i Nets ai playoffs.
L’altro giocatore che quest’anno deve dimostrare di essere un top player è Rondae Hollis Jefferson, uno dalle grandi potenzialità inespresse che è arrivato ormai all’anno della verità. Fisico esplosivo, completo nelle due fasi, quest’anno sarà quasi sicuramente impiegato da ala grande per la grande dinamicità del gioco del coach. Può far male in qualsiasi partita e può essere un leader in campo nonostante venga da un anno difficile, ha ora attorno a se una squadra di giocatori forti che possono assecondare la sua libertà e forse può essere l’anno della consacrazione.
Altro giocatore da tenere sott’occhio e che potrebbe essere una vera e propria sorpresa del Draft è Jarret Allen, per ora infortunato, ma destinato a diventare uno starting five già nel corso di questa stagione. Centro vecchio stile, rimbalzista dalle leve lunghissime: un difensore fantastico in grado di fare la differenza grazie ad un fisico atletico e una discreta velocità di piedi.
3 punti fermi da cui partire per una stagione che potrebbe dare qualche soddisfazione. Che ne pensate del “The Process” di Brooklyn?
Dopo la trade che ha portato Irving ai Boston Celtics la prima scelta 2018 è stata ceduta ai Cavs che sembrano essere convinti di avere tra le mani una certa “Top Three“. E se non fosse così?