Dopo la notizia dei giorni precedenti sulla possibilità di un buyout tra Dwyane Wade ed i Chicago Bulls, continuano a susseguirsi i rumors sul desiderio del tre volte campione NBA di lasciare la franchigia dell’Illinois dopo una sola stagione. Alla base di questa decisione ci sarebbe lo scontro tra la volontà di “Flash” di giocarsi un ultima chance per il Larry O’Brien Trophy e il progetto rebuilding pianificata dalla dirigenza di Chicago.
La rivoluzione dei Bulls è in pieno svolgimento dopo la trade che ha spedito Jimmy Butler a Minnesota e, a farne le spese, potrebbe essere proprio Wade: l’arrivo di giovani elementi come Kris Dunn, Zach LaVine e Lauri Markkanen ha sicuramente svecchiato il roster, gettando le basi per una futura rinascita di Chicago. L’avanzare dell’età e soprattutto il contratto da 23.2 milioni di dollari con una “player option” per il prossimo anno stanno spingendo la società e il giocatore alla definizione di un ricco buyout prima del 17 ottobre, data d’esordio della nuova stagione NBA.
Proprio l’ex compagno di squadra Jimmy Butler si è espresso sulla situazione di stallo che coinvolge Dwyane Wade, schierandosi apertamente dalla parte del campione NBA e che già avevamo riportato questo pomeriggio sulla nostra pagina facebook:
“Dwyane ha una famiglia favolosa e ha da badare a tante altre cose più importanti delle opinioni degli altri. Se alla gente non piace perchè vuole vincere vuol dire che quelle stesse persone hanno dei seri problemi!”.
Le due principali opzioni per la shooting guard trentacinquenne sono un sorprendente ritorno ai Miami Heat oppure una Reunion con il proprio amico-compagno di squadra LeBron James. Entrambe le franchigie esaudirebbero il desiderio di Wade di poter competere ancora una volta nei playoffs ma con una differenza sostanziale: per quanto romantico, un ritorno di Wade a South Beach non basterebbe a trasformare gli Heat in una reale contender. Situazione ben diversa in caso di approdo ai Cavaliers, dove Flash potrebbe mettere a disposizione la propria esperienza nella lotta al titolo contro i Golden State Warriors.
L’arrivo a Cleveland di Dwyane Wade andrebbe così a completare e ad allungare il roster dei vice-campioni. Con Derrick Rose e Isaiah Thomas il vuoto lasciato in cabina di regia da Kyrie Irving sembra esser stato superato ed un eventuale aggiunta del numero 3 dei Bulls andrebbe così a rafforzare la qualità del reparto guardie. LeBron James avrebbe così un vero e proprio amico di cui potersi fidare ciecamente e sul quale poter contare nei momenti cruciali (soprattutto sul piano psicologico) della stagione.
Così facendo i Cavaliers accorcerebbero le distanze con i “Dubs” sul piano tecnico, contrastando anche la profondità del roster di Golden State, vero e proprio “asso nella manica” dei californiani.
I quattordici anni d’esperienza nella lega garantiscono inoltre a Wade la possibilità di poter firmare il “veteran concract“: un vero e proprio affare per Cleveland che, nonostante la cessione di Irving, deve ancora guardarsi bene dalla luxury tax, “spauracchio” di tutte le franchigie NBA.
Vedremo cosa deciderà di fare Dwyane Wade del proprio futuro, tra il desiderio di voler vincere ancora e le esigenze di una franchigia in piena rebuilding. Ci sono ancora molti dubbi ma, una certezza sembra farsi sempre più strada: il futuro di Flash appare sempre più lontano dalla “sua” Chicago.