Dopo aver supportato le parole di Caron Butler e Ray Allen, i quali pretendevano maggiore rispetto per Isaiah Thomas sia da parte della franchigia dei Boston Celtics che dai tifosi biancoverdi, il “folletto” si è finalmente espresso sulle proprie condizioni di salute.
L’infortunio all’anca occorso al giocatore durante gara-2 delle Eastern Conference Finals ha tenuto con il fiato sospeso tutti i tifosi, rischiando di far saltare clamorosamente la complicatissima trade che ha portato Kyrie Irving alla corte di coach Brad Stevens.
Il pessimismo generale che avvolgeva l’intricata questione sembra ora svanire grazie alle parole forti e decise dello stesso Isaiah, pronto a dimostrare tutto il suo valore e la sua utilità nella prossima stagione:
“Non sono rotto, tornerò e vi dimostrerò di essere lo stesso giocatore dello scorso anno! Non so cosa stia facendo l’organizzazione, sono cose che vanno al di fuori del mio controllo. A me interessa parlare solo di ciò che mi riguarda direttamente e per questo vi dico che il mio infortunio all’anca non è grave come è stato ripetuto molte volte in questi ultimi giorni e che non sarà un problema rilevante nel futuro.
Non ho mai corso il rischio di accorciare la mia carriera o di non poter tornare al 100% delle mie possibilità. Certo, probabilmente non potrò iniziare la stagione con i miei compagni e questo mi rattrista parecchio ma, sono lo stesso giocatore di prima e tornerò presto a giocare il mio basket…come prima! Nessun medico mi ha mai detto il contrario”.
Le parole di Thomas racchiudono un chiaro e diretto messaggio a tutte le franchigie NBA. I vari dubbi e le varie speculazioni sulle proprie condizioni di salute, hanno certamente ferito e deluso l’incolpevole Isaiah, ora più che mai motivato a mostrare il suo grande talento tanto quanto il suo grande cuore da “giocatore vero”. Il bersaglio principale del “folletto” ex Boston Celtics non può che essere la dirigenza bianco-verde e nello specifico il G.M. Danny Ainge, reo di aver scambiato con troppa sufficienza l’uomo-simbolo della rinascita bostoniana e di averne screditato il pieno recupero fisico, affermando che la trade per Kyrie Irving è stata influenzata anche dalle condizioni “non perfette” del generoso playmaker.
Le parole di Thomas sono anche e soprattutto un messaggio per LeBron James, Derrick Rose e in generale tutto l’ambiente dei Cleveland Cavaliers, tenuti in constante apprensione dal bollettino medico di Isaiah. James ha da tempo espresso la propria soddisfazione per l’arrivo della point-guard, elogiata per il proprio impegno già nelle Finals di Conference giocate negli ultimi Playoffs mentre Rose ha parlato recentemente del proprio “collega”, mostrando un grande senso di rispetto verso la persona e sottolineando il valore tecnico del giocatore, facendo trapelare un rinnovato ottimismo sull’esordio in maglia Cavaliers di Thomas.
Se è vero che il giocatore non ha ancora ottenuto l’autorizzazione al pieno recupero fisico, situazione che con ogni probabilità lo terrà fuori dal parquet almeno fino alla fine di novembre o persino dicembre (dipende dai tempi di risposta del singolo individuo in questi casi), è anche vero che il bollettino medico inviato dai Celtics prima della trade combacia perfettamente con gli ultimi risultati ottenuti dallo staff medico dei Cavaliers. Le sensazioni del giocatore inoltre, sembrano confermare la strada di un pronto recupero senza particolari complicazioni.
Proprio per questo motivo i Cleveland Cavaliers hanno fatto sapere che la trade che ha portato Isaiah Thomas, Jae Crowder, Ante Zizic e la top-pick (protetta) del 2018 via Brookyn Nets in Ohio e Kyrie Irving nel Massachustetts non è in alcuno modo a rischio. La franchigia di Dan Gilbert, tramite il G.M. Koby Altman ha inoltre confermato che non saranno richiesti a Boston alcun giovane o top pick in aggiunta all’accordo già stipulato ma, al massimo, potrà essere inserita una chiamata nel Draft al termine del primo giro o all’inizio del secondo. A questo proposito potrebbe essere ceduta una tra le scelte acquisite dai Celtics: la chiamata al secondo giro del 2018 via Oklahoma CIty Thunder, la chiamata sempre al secondo giro ma nel 2019 via Memphis Grizzlies o nel caso limite, la chiamata al primo giro del 2019 protetta dai Los Angeles Clippers.
In ogni possibile scenario, la complicatissima trade Irving-Thomas sembra poter trovare finalmente un’insperata conclusione. Vedremo che impatto avrà il “folletto” Isaiah con il “Re” e, in generale, con tutto l’ambiente attorno alla Quicken Loans Arena. Di certo non mancherà l’impegno e il sacrificio di un “piccolo-grande uomo” che vuole stupire ancora una volta l’intera NBA.