La NBA ha vissuto, questa estate, una delle offseason più movimentate di sempre e Kevin Durant, fresco di rinnovo, è sicuro che tutto ciò sia causato dalla netta superiorità e dalle mosse della sua franchigia rispetto a tutte le altre pretendenti e aspiranti al titolo.
Recentemente, lo stesso 35, riferendosi alla Western Conference, ha discusso riguardo le mosse delle altre franchigie, che aspirano, proprio attraverso di esse, a competere, o a cercare di farlo, con i Golden State Warriors
Lo stesso Durant ha iniziato parlando proprio della scelta degli Houston Rockets: quella di arruolare Chris Paul.
“Penso sia stata un’ottima mossa. Hanno messo insieme (riferendosi alla dirigenza dei Rockets), due ragazzi in grado di essere “furbi” e audaci con la palla fra le mani, capaci di prendersi tiri e di procurarne molti per i compagni, per il bene della squadra”.
Secondo Durant quella di Daryl Morey, GM dei Rockets, è stata una mossa coraggiosa, alludendo, appunto, al fatto che, comunque, i razzi texani, con Harden da regista, avevano conseguito una buonissima stagione. Aggiungere quindi Chris Paul è, e sarà, materia di cui discutere, ma Durant è certo del fatto che la presenza di un futuro Hall of Famer, quale è CP3, non farà che bene per la crescita di James Harden e di tutti i Rockets.
Dopo aver parlato dei “nuovi” Houston Rockets, squadra che apparentemente preoccupa di più Durant per i prossimi playoff, l’MVP del 2014 discute riguardo colui che è andato a ricoprire il suo ruolo nell’Oklahoma: Paul George. Quando è venuto a conoscenza della trade, Durant è rimasto “totalmente scioccato poiché Indiana ha commesso un’idiozia nell’accettare lo scambio con i Thunder“.
“Indiana ha praticamente dato via Paul George per niente, quando forse ne poteva ricavare di più, certamente lo scambio è discutibile, anche perché Paul George è un grande giocatore e migliorerà i Thunder”.
L’ex OKC, cercando di non sminuire alcun giocatore, non nomina infatti i diretti interessati nello scambio: nella prossima stagione Oladipo guadagnerà più di George, e inoltre con Sabonis, se sommate le stats dei nuovi Pacers, riescono di poco a superare le cifre della scorsa stagione in confronto allo stesso Paul George.
Durant crede inoltre che i Thunder abbiano ancora bisogno di un’altra ala, per essere veramente competitivi nei prossimi playoff. Di una cosa, però, anche Durant è certo: la prossima stagione tutte le contender, cresciute e perfezionate, cercheranno più che mai di stancare e frenare gli onnipotenti Warriors.