Dopo esser stato molto male per via dei suoi problemi di alcolismo, è tornato a parlare Lamar Odom vecchia gloria dei Los Angeles Lakers. In maglia gialloviola ha giocato in 519 partite di stagione regolare con una media di 13.7 punti, 9.5 rimbalzi e 3.7 assist oltre 35,1 minuti a partita in sette stagioni. Il suo apporto è stato assolutamente decisivo per quei Lakers, in particolare da sesto uomo.
Nonostante le grandi vittorie in maglia Lakers, Odom ha dichiarato che la squadra losangelina è stata croce e delizia per lui:
“Quella trade dei Lakers ha concluso fondamentalmente la mia carriera. Non sono mai stato più me stesso. Essere a Los Angeles, l’ambiente, la gente che conoscevo, mi ha fatto molto del male lasciare la città. Ho avuto grandi ricordi con i Lakers, con Kobe e Pau. Questo è stato un momento speciale nella mia vita “.
Odom fa riferimento alla cessione che lo ha spedito ai Dallas Mavericks nella stagione 2011/12, in cambio di una scelta protetta al draft.
“Sono stato scambiato la stagione dopo aver perso a Dallas nei playoffs e avevo vinto il sesto uomo dell’anno per la squadra. Per scambiarmi dopo aver vinto il sesto uomo dell’anno … che altro dovevo fare? Perché?“.
Lamar Odom è stato anche una colonna portante dei Miami Heat della stagione 2003/2004. Continua l’intervista parlando anche di quei momenti:
“Avevamo Wade, Caron Butler , Eddie Jones , Rasal Butler , Rafer Alston , Brian Grant. Avevamo un buon nucleo, avevamo una squadra con grinta. Ho preso la filosofia degli Heat per tutta la mia carriera. Quando guardo la pallacanestro ora, lo guardo attraverso gli occhi di qualcuno che ha giocato per Miami”.
Infine Odom lascia anche un consiglio ai nuovi talenti:
“Se hai talento e sei uno tosto non puoi non giocare lì. Ti aiutano il loro programma, la loro tradizione e il loro stile di basket, anche se non lo hanno fatto nei playoff l’anno scorso. Quindi, se hai talento vai a Miami, nella prossima stagione sarà la rivelazione dell’anno”.