Dopo l’esperienza vissuta insieme a Sacramento, la “strana coppia” formata da Rajon Rondo e DeMarcus Cousins si riformerà per il “secondo atto” a New Orleans. I Pelicans si apprestano ad affrontare una delle stagioni più complicate degli ultimi anni. Il progetto tecnico nato attorno alla point forward Anthony Davis e all’head coach Alvin Gentry, dopo diversi anni di stenti, è arrivato ad un bivio: centrare i playoffs così da dare “nuova linfa” alla franchigia della Louisiana oppure puntare ad una nuova rebuilding. La speranza della dirigenza di New Orleans è quella di una nuova e produttiva “partnership” tra i due talenti tutto genio e ribellione.
La prima esperienza tra i due ha sicuramente mostrato tutti i benefici dell’influenza dell’esperto playmaker sul giovane pivot. Per quanto concerne le cifre sul parquet, Rondo ha sicuramente migliorato l’apporto di Cousins alla propria squadra, dando a DMC quella consapevolezza nel proprio talento da All-Star, talento fino a quel momento espresso solo a tratti dall’imprevedibile giocatore.
Le cifre parlano chiaro: insieme a Rondo, Boogie ha giocato nei Sacramento Kings la miglior stagione della sua carriera. Oltre ad una costante media punti e ad una altrettanto continua presenza sotto i tabelloni (26.9 ppg e 11.5 rpg), il prodotto di Kentucky ha fatto segnare anche le sue migliori prestazioni nell’arco di un intera stagione nelle assistenze verso i propri compagni (4.3 apg) e nel tiro dalla lunga distanza (36.5% nel tiro da 3 pts.), facendo intravedere ai tifosi del Golden 1 Center un giocatore dominante su entrambi i lati del campo.
La grande compatibilità tra i due “caratteri forti” nasce da una profonda ammirazione di DeMarcus Cousin, sia in campo che fuori, nei confronti di Rajon Rondo. Il ribelle pivot considera infatti l’esperto playmaker un vero e proprio fratello maggiore prima che un mentore da seguire nella propria crescita in NBA. Lo stesso DMC durante la sua avventura a Sacramento, aveva ribadito con entusiasmo il grande feeling trovato con il trentunenne da Louisville:
“E’ fantastico avere Rajon come compagno di squadra, siamo due giocatori estremamente complementari. Credo di poter raggiungere dei traguardi importanti insieme a lui in questi anni. Lui è un campione vero, cerco di osservarlo e di ascoltare i suoi consigli il più possibile per poter migliorare ancora. La sua presenza ci da sicuramente una marcia in più”.
Detto ciò, l’esperienza della “strana coppia” nei Kings non può certo definirsi positiva: se è vero che Rondo ha elevato il gioco di Cousins ad un livello superiore, è altrettanto vero che durante la permanenza in California si sono messi a nudo tutti i problemi dovuti ad una forse eccessiva sicurezza caratteriale che ha pian piano distrutto lo spogliatoio di Sacramento.
Il mancato accesso alla post season nonostante le premesse d’inizio stagione, stravolse completamente i rapporti all’interno del roster: Il conseguente scontro tra l’head coach Geroge Karl e l’ego dei due giocatori pose quindi la parola fine al progetto della franchigia. Rondo successivamente non rinnovò il contratto con la dirigenza dei Kings e si trasferì a Chicago per rincorrere i playoffs con i Bulls. Il gesto non fu certo gradito a Cousins che si sentì tradito dalla persona e dal giocatore in cui aveva riposto la massima fiducia, sfogando tutta la sua rabbia e la sua delusione tramite i media:
“E’ uno schifo, la perdita di Rondo è un colpo durissimo per la squadra…e anche per me. Lui è diventato un fratello maggiore per me, ho imparato molto grazie alla sua presenza. Non riesco ancora a capacitarmi della sua partenza”.
Dopo questa delusione ed una prima parte di stagione 2016/17 passata “in convalescenza” a Sacramento, Boogie approda a sorpresa a New Orleans al termine dell’All-Star Weekend tra l’entusiasmo di un’intera città e l’etichetta di “uomo-franchigia” da condividere con l’altro perno del progetto: Anthony Davis. Nonostante le cifre (24.4 ppg, 12.4 rpg, 3.9 apg, con 1.1 bpg in 17 partite giocate con una media di 33.8 minuti), Cousins non ha mai mostrato il livello di gioco raggiunto in California, apparendo spesso e volentieri un’alternativa “di lusso” per Davis più che il compagno ideale per una coppia (almeno sulla carta) devastante per fisicità, tecnica e carattere.
L’arrivo di Rondo nei Pelicans rappresenta quindi un investimento enorme sia per la dirigenza che per tutti i tifosi di New Orleans, poichè rappresenta la possibile “chiave di volta” per l’esplosione definitiva della coppia Davis-Cousins. Le grandi capacità da assist man del playmaker permetterebbero infatti al sistema studiato da coach Alvin Gentry di “sbloccare” il proprio attacco, acquisendo così maggiore tranquillità da investire nella disastrosa gestione della partita mostrata nell’ultima stagione.
Al servizio di Boogie, Rondo ha pareggiato la sua miglior prestazione in termini di assist nel corso della singola stagione con 11.7 passaggi vincenti di media: i Pelicans sperano che questo dato possa crescere ancora grazie alla coppia riunita e all’aggiunta di Davis. Una elevata media di assist per il playmaker potrebbe garantire un posto nella griglia dei playoffs per la franchigia dello Smoothie King Center.
Tutto dipenderà dalla reazione di Cousins ad un nuovo riavvicinamento con il fratello-mentore: se DMC e Rondo non avranno frizioni dovute al passato e si caleranno subito con entusiasmo e voglia di stupire, New Orleans potrebbe dire la sua in una Western Conference sempre più competitiva, che non lascia spazio ad alcun “colpo di testa” e premia unicamente la costanza del lavoro di gruppo verso un unico obiettivo.
Nel corso di una Free Agency nella quale la NBA sembra aver perso qualsiasi “storia nel gioco” a favore di uno spietato business, il rapporto di amore-odio tra Rajon Rondo e DeMarcus Cousins rappresenta una piacevole eccezione. Vedremo se questa “strana coppia” basterà a proiettare i Pelicans verso i prossimi playoffs.