Uno dei “problemi” maggiori riscontratosi in questi ultimi anni di NBA è il grande divario che c’è tra Western ed Eastern Conference, che quest’anno, sembra ancora più netto di quanto non lo sia mai stato. Una situazione che sta man mano peggiorando, a anche (e soprattutto) il mercato ci sta mettendo del suo.
Nelle ultime 18 stagioni, ben 17 volte il numero di testa a testa vinti in regular season delle squadre della Conference Occidentale è stato maggiore rispetto a quello delle franchigie della Costa Est; un dato che fa capire quanto le 15 squadre che compongono le Eastern Conference siano parecchio indietro rispetto a quelle che compongono la Western Conference.
Quest’anno poi, molti campioni hanno cambiato casacca, passando da team della Costa Orientale a team di quella Occidentale. Esempi clamorosi sono la firma di Paul George, passato dagli Indiana Pacers agli Oklahoma City Thunder, andando a fare coppia con l’MVP Russel Westbrook; Jimmy Butler passato dai Chicago Bulls ai Minnesota Timberwolves, in una grossa trade fatta poco prima del Draft 2017; e anche Paul Millsap, passato dagli Atlanta Hawks ai Denver Nuggets.
C’è una proposta su un forum dedicato ai San Antonio Spurs che potrebbe essere presa in considerazione: l’NBA potrebbe sbarazzarsi di Western e Eastern Conference? Non sarebbe meglio fare una Top 16 di tutte le 30 franchigie al posto di prendere le migliori 8 delle due Conference per i playoffs? Cosa impedisce all’NBA di apportare questa modifica?
Purtroppo è noto a tutti il divario tra le due Conference, e in chiave playoffs questa differenza pesa molto; basti pensare all’anno scorso: per Ovest le squadre qualificate ai playoffs erano: Spurs, Warriors, Grizzlies, Rockets, Clippers, Thunder, Jazz e Trail Blazers; per Est invece Cavs, Celtics, Wizards, Hawks, Bucks, Bulls, Raptors e Pacers.
Probabilmente alcune squadre non si sarebbero qualificate ai playoffs se si fosse utilizzata questa nuova proposta che sta girando per il web. E voi, come la pensate?