Durante la conferenza tenuta a Boston nei primi giorni di settembre, Kyrie Irving si è presentato davanti la platea dei Celtics spiegando le ragioni della sorprendente scelta fatta in favore della franchigia del Massachusetts dopo sei anni di militanza in Ohio. Nell’incontro con i media, “Uncle Drew” si è prestato alle foto di rito con la nuova uniforme, mostrando un numero di maglia inedito rispetto al classico #2 utilizzato a Cleveland.
La scelta questa volta è ricaduta sul numero 11, utilizzato precedentemente nell’esperienza alla Hig School di St. Patrick. Il playmaker da Melbourne ha rivelato nel weekend (tramite il proprio account Twitter) di essersi ispirato a Mr. Miagi, nome d’arte sul parquet di suo padre Drederick (anche lui con un passato da professionista nella squadra australiana di Melbourne, i Bulleen Boomers). Il campione NBA ha così recapitato una gradita sorpresa all’amato genitore, da sempre indicato da Irving come la principale ispirazione della propria vita.
Il gesto di Kyrie non è da considerarsi come una semplice coincidenza (il numero 2 è stato infatti ritirato dai Celtics in onore di Red Auerbach, storico allenatore e presidente dei biancoverdi), ma come il desidero mai troppo nascosto di voler dare un segnale di svolta alla propria carriera.
A venticinque anni, con una dimensione da “All-Star” pienamente raggiunta e dopo aver deciso le sorti delle Finals del 2016 con un ormai storica conclusione dall’arco, il giocatore ha dichiarato di aver scelto la squadra di coach Brad Stevens per avere l’occasione di migliorarsi ancora e diventare così un giocatore completo sotto ogni punto di vista.
Il rapporto con LeBron James secondo il playmaker non ha influito sulla scelta compiuta, presa da “Uncle Drew” solo in base al proprio futuro nella lega. Il dominio dei Golden State Warriors è ormai una solida realtà con la quale confrontarsi: a giudizio di Irving i Boston Celtics oltre a ad essere l’ambiente più adatto per la propria crescita, rappresentano una delle principali realtà in grado di potersi sostituire alla franchigia californiana.
L’arrivo di Gordon Hayward nel Massachusetts (l’ex Utah Jazz è stato presentato insieme ad Irving) durante quest’ultima Free Agency ha notevolmente aumentato la caratura del roster a disposizione di Stevens, candidando così i biancoverdi al ruolo di principale contender della Eastern Conference.
Vedremo se i nuovi “Big Three” di Boston (Kyrie Irving, Gordon Hayward e Al Horford) riusciranno a raggiungere i successi dei loro predecessori, permettendo così ad “Uncle Drew” di trasformarsi in un leader assoluto, ripercorrendo così la “Mamba Mentality” del suo idolo Kobe Bryant.