“E’ stato sorprendente. Questa squadra non era tra quelle che avevo in mente”.
Paul George non è più solo un nome, in quel di Oklahoma City. La franchigia che durante l’ultima stagione ha descritto un’orbita tanto straordinaria quanto irregolare, trascinata dalla stella in maglia numero 0, ha ufficialmente presentato il neo acquisto nella giornata di mercoledì, nel corso di un evento intitolato “Paul George Welcome Party”.
“Pensavo di finire in una fra altre quattro o cinque squadre decisamente attive nella trade. Quando ho scoperto che avrei giocato ad Oklahoma City, la sorpresa è stata grande. Ma al tempo stesso non ho potuto fare a meno di sentirmi felice per come fossero andate le cose.
Ero entusiasta, era a questo che puntavo. Tutto ciò che desideravo era un’occasione, la possibilità di giocare per qualcosa di speciale, per cercare di vincere il campionato. Ho immediatamente capito che avrei potuto farcela, giocando al fianco di uno come Russ”.
I toni ufficiali dell’evento non hanno impedito affatto che le domande della stampa si concentrassero sul futuro incerto e nebuloso dell’ex Indiana Pacers e dei nuovi Thunder:
“Per il momento, la prendo per come viene. Abbiamo nuovi orizzonti dinanzi a noi e l’opportunità di fare qualcosa di indimenticabile è la prima che abbiamo intenzione di cogliere. È chiaro che, ora come ora, non abbiamo ancora fatto nulla. Quando arriverà il momento di tirare le somme, ne riparleremo.
Io e Westbrook abbiamo qualcosa di importante da costruire insieme, adesso: vedremo dove tutto questo ci porterà. Potrebbe essere qualcosa di davvero speciale. E in tal caso, non ci rimarrebbe altro da fare che perseverare nel costruirlo”.
Le parole di George non stupiscono affatto. Fonti vicine al giocatore hanno, infatti, confermato che alle spalle di qualsiasi decisione relativa al futuro ci sia un solo, ineludibile proposito: quello di vincere. I Thunder, che sono riusciti a mettere le mani sull’ala piccola di Palmdale ore prima che la free agency aprisse ufficialmente i battenti in cambio di Victor Oladipo e Domantas Sabonis, aggiungono così un nuovo tassello al mosaico della stagione 2017/2018. Che pare possa iniziare con auspici più che favorevoli:
“Alla fine di ogni giornata, tutto ciò che spero di aver ottenuto è una possibilità: quella di competere”.
Insomma, sembra proprio che Russell Westbrook sarà affiancato da un altro degno seguace del Vangelo della vittoria. I rapporti tra l’ex Indiana Pacers e la stella dei Thunder parrebbero, non a caso, idilliaci: conosciutisi qualche anno fa in occasione di un camp, i due avrebbero avuto un intenso faccia a faccia subito dopo l’arrivo di George ad Oklahoma City, nella giornata di martedì. Non solo: nella notte della trade, il primo telefono a squillare sarebbe stato proprio quello di Westbrook.
“Non è soltanto questione di basket. Si tratta di creare insieme la giusta armonia, di conoscersi l’un altro. Di instaurare un autentico legame di amicizia”.
L’ultimo a vestire il numero 13 in casa Thunder, nell’ormai lontano 2012, è stato James Harden. A Dion Waiters lo stesso privilegio oggi concesso a George fu negato. Un’altra superstar torna, dunque, ad indossare “il numero fortunato”: segno, questo, del fatto che grandi cambiamenti siano ormai alle porte.
Per i tifosi di OKC si prospetta, dunque, una stagione infuocata: vietato l’accesso alla Chesapeake Energy Arena ai deboli di cuore. E naturalmente, ai minori di 13 anni.