Nel corso del workout estivo dei Celtics, Jayson Tautm ha dato prova del grande potenziale a disposizione, facendo intravedere a sprazzi le qualità necessarie per affermarsi come una delle possibili “All-Star” dei prossimi anni. Recentemente, anche Danny Ainge si è espresso in merito alle potenzialità del ragazzo, confermando l’ottimismo e la soddisfazione della dirigenza per la scelta fatta al recente Draft (Tatum è stato chiamato dalla dirigenza biancoverde con la terza scelta assoluta).
Il G.M. di Boston ha inoltre parlato dello spazio e del ruolo del rookie nel roster a disposizione di coach Brad Stevens, scaricando il ragazzo dal peso delle aspettative sulla sua stagione d’esordio. Ainge ha infatti “tirato fuori” dalla corsa al premio di Rookie of the Year il prodotto di Duke, attribuendo tale esclusione al basso minutaggio a disposizione di Jayson Tatum:
“Vedremo quanti minuti riuscirà a conquistarsi Jayson, non siamo preoccupati della sua reazione all’impatto con la nuova realtà, crediamo molto in lui e siamo sicuri che le sue qualità ci ripagheranno della pazienza nei prossimi anni.
I miei dubbi sono limitati alla corsa per il ROY, è risaputo che per vincere il premio di miglior rookie dell’anno è necessario un elevato minutaggio e sinceramente, non so quanti minuti riuscirà ad accumulare durante la stagione. Siamo molto concentrati sui nostri obbiettivi e sappiamo che ognuno di noi dovrà dare il 100% per raggiungerli.”
Come sottolineato dal G.M. biancoverde, per vincere il Rookie of the Year oltre che la costanza nel rendimento è necessario un elevato minutaggio, all’incirca 35 minuti di media a partita. Pur avendo le qualità necessarie ad una possibile candidatura, Tatum dovrà cercare di dare il miglior apporto possibile in uscita dalla panchina dei Celtics, limitando così il tempo trascorso sul parquet. Di conseguenza la candidatura del talentuoso ragazzo non darebbe le giuste garanzie a differenza dei suoi più quotati coetanei: Lonzo Ball (Lakers), Markelle Fultz (Sixers) e Josh Jackson (Suns).
L’ unica arma a favore della small-forward potrebbe essere la partecipazione alla postseason, da sicura protagonista, della franchigia del Massachusetts. Nonostante un possibile approdo alle Finali di Conference, per Tatum appare però complicato raggiungere un minutaggio accettabile e rientrare così di diritto nella corsa per il ROY. Il giovane talento dovrà quindi focalizzare la propria attenzione nel garantire il miglior supporto possibile ai tre tenori di Boston: Kyrie Irving, Gordon Hayward e Al Horford.
Vedremo se Jayson Tatum riuscirà ad andare oltre le aspettative, guadagnando subito un posto nello starting five di Brad Stevens ma, a prescindere da quest’eventualità, il futuro tra le fila dei Celtics appare più che positivo per il nuovo gioiello biancoverde.